Jolanda ricorda don Pietro Rizzo assassinato dai Fascisti
Domenica scorsa, la comunità di Jolanda di Savoia e tutto il vicariato hanno voluto ricordare il parroco don Pietro Rizzo, una delle persone assassinate nell’eccidio di Goro.
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di Giuseppe Malatesta
Jolanda di Savoia. Ancora grane per il Comune di Jolanda, che ha dovuto annullare il consiglio comunale del 29 aprile – l’ultimo del mandato di Elisa Trombin prima del voto di maggio – per una nuova bocciatura del bilancio 2019-2021 da parte del revisore dei conti.
L’Organo è intervenuto infatti con un nuovo stop al documento contabile approntato dall’ente, rilevando (a conclusione delle verifiche del caso) previsioni di spesa e di entrata non formulate nel pieno rispetto del piano di riequilibrio finanziario che ‘lega’ Jolanda fino al 2032 e partito nel 2018. Tra voci di entrata sovrastimate e una quota di disavanzo da recuperare inferiore a quella prevista nel piano, sono diverse le incongruenze che testimoniano ancora una volta un reale problema di programmazione finanziaria-contabile comunale.
Tra i punti contestati anche il calcolo delle somme di dubbia esegibilità e la previsione delle sanzioni da codice della strada che, “seppure in linea con quella del piano di riequilibrio, non pare più congrua in considerazione della situazione venutasi a creare che non consente di garantire il regolare funzionamento del servizio di Polizia Municipale e quindi le attività necessarie ad assicurare l’introito previsto”.
“Si ritiene – aggiunge il revisore Grazia Zeppa – che le previsioni di entrata e di spesa possano non garantire il permanere degli equilibri di finanza pubblica come definiti dalla Legge di Bilancio 2018”. Riguardo agli investimenti poi, saranno possibili “a condizione che siano concretamente reperiti i finanziamenti previsti”.
Lo stesso Organo rende noti i risultati del monitoraggio del piano di riequilibrio, un’analisi effettuata a fine febbraio e che si è imbattuta, neanche a dirlo, in “numerose criticità”, prima su tutte quella relativa alla delicata questione dell’asilo nido comunale. “Il servizio non risultava formalmente cessato entro il 31 dicembre 2018, come previsto dal piano di riequilibrio: questo non solo risultava un grave inadempimento, ma poteva provocare la formazione di ulteriori debiti fuori bilancio. In questa occasione si raccomandava l’ente di attivarsi tempestivamente per la soluzione della problematica. A distanza di ulteriori due mesi, purtroppo l’Organo scrivente non ha avuto riscontri positivi in merito, supportati da idonea documentazione, come più volte richiesto, in ultima istanza anche in data 15 aprile.
“Pertanto – scrive il revisore – si ritiene che presso l’ente, nonostante l’ingresso di nuove figure presso l’ufficio finanziario e l’ufficio tecnico che dovevano garantire il regolare adempimento di tutte le attività ed azioni da porre in essere dopo l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, permanga una situazione di grave difficoltà amministrativa ed organizzativa. Segnala inoltre una scarsa collaborazione ed informativa da parte dei referenti dell’Ente per il regolare svolgimento delle proprie attività di controllo”.
Una situazione insomma parecchio critica che non poteva che sfociare in un parere non favorevole.
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