di Simone Pesci
Non ci si giocherà i playoff sabato sera contro Ravenna, ma il Kleb Basket Ferrara non si tirerà di certo indietro, onorando fino in fondo l’impegno. Innanzitutto perché quello con i romagnoli è pur sempre un derby, e poi perché c’è da festeggiare, nuovamente, una salvezza ottenuta dopo un campionato che ad un certo punto sembrava assumere connotati drammatici.
All’appello mancheranno gli infortunati Fantoni e Ganeto, mentre l’acciaccato Campbell ha realisticamente poche chances di giocare e se scenderà sul parquet, probabilmente, sarà giusto per fare un cameo. Panni recupera, ma la Bondi di sabato, per forza di cose, sarà giovane ma battagliera, come promette il vice coach Marco Carretto: “Dovremo portare rispetto per il campionato, e dovremo cercare di essere nel miglior modo possibile l’ago della bilancia per la post-season degli altri”. Ravenna, infatti, si trova costretta a vincere se non vuole vedersi costretta a guardare il risultato dei rivali di Imola.
Conterà molto anche il fatto di giocare davanti al pubblico amico, con i biancazzurri che saranno chiamati “a cercare di fare la migliore prestazione possibile: la piazza ci è sempre stata vicina, i tifosi non hanno mai polemizzato un giorno ed è una cosa che ci ha aiutato tanto ad uscire dal momento nero della stagione”. Inutile negare, infatti, che fra dicembre e gennaio la situazione estense apparisse molto buia.
E Carretto ripercorre il filo della memoria fino a quei giorni: “C’è stato un punto dove si è spaccata la stagione, e la società è stata brava a fare scelte coraggiose (il taglio di Mike Hall, ndr). La società è stata brava a proteggere il gruppo, e l’idea di avere una squadra più equilibrata alla fine ha pagato. Ci sono stati diversi momenti di tensione, dovuti anche ad alcune sconfitte, ma la bravura è stata essere sempre sul pezzo, facendo un passo alla volta e non affrontando la salita con l’ansia di recuperare posizioni su posizioni ogni giornata”.
Proprio questo spirito, spiega Carretto, è stata “la chiave per portare a casa partite difficili come con Forlì e Udine”, mentre se si fossero affrontate in maniera differente alcune situazioni il rischio “di fare calcoli avrebbe potuto portare allo sconforto”.
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