di Clelia Antolini 

Il Museo di Storia Naturale di Ferrara cambia indirizzo: intitolato al noto regista e sceneggiatore ferrarese Florestano Vancini lo slargo antistante il museo. Presenti alla cerimonia di intitolazione, condotta dal sindaco Tiziano Tagliani, anche la figlia Gloria e la nipote Ilaria.

“L’amministrazione è onorata di dedicare questo slargo ad un grande artista ferrarese, una personalità rilevante non solo per la nostra città ma anche per l’intero paese – afferma il sindaco -. Abbiamo voluto riunire Vancini ed Antonioni, al quale è dedicato lo slargo attiguo, proprio qui, accanto al cinema Boldini, così importante per la città con la sua programmazione d’essai”.

Dopo una serie di notevoli documentari, Florestano Vancini esordì nel 1960 con il film La lunga notte del ’43 tratto da un racconto di Giorgio Bassani e premiato come Miglior opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia; da allora ritrasse fedelmente alcuni tra gli episodi più rilevanti della storia politica italiana, annoverando, tra i suoi attori collaboratori, nomi come Vittorio Gassman e Gino Cervi. Vancini si trasferì a Roma per lavoro, dove morì nel 2008, senza mai dimenticare la sua Ferrara dove conservò anche la residenza fino alla vendita dell’immobile di Piazza Ariostea.

“Chi non l’ha conosciuto, vedendo la targa avrà l’occasione di parlare di lui – racconta commossa la figlia Gloria -. Papà ha amato tanto la sua città, si è sempre sentito un puro ferrarese, e oggi Ferrara si lega a lui. Lo ricordo quando si preparava, nella sua camera d’albergo, per assistere alle proiezioni proprio qui al Boldini; raggiungeva il cinema sorridente, con il suo passo svelto. Sarebbe felice di questo regalo”.

Ricorda Vancini anche la nipote Ilaria: “Il nonno Tano era nel suo privato come in pubblico, con i suoi occhi dolci. Ci prendevamo in giro: io per le sue ‘s’ e le sue ‘z’, lui per la mia parlata romana. Mi ha insegnato tanto e io tramanderò tutto ai miei figli”. Ringrazia il Comune anche l’amica Anna Quarzi: “Il nome di una strada resta un segno indelebile, Florestano lo merita”.

La cerimonia si è conclusa con la visione del documentario Uomini Soli, nella sala didattica ‘Folco Quilici’ del Museo di Storia Naturale gremita.