Politica
19 Marzo 2019
L'economista e senatore leghista ospite in Camera di Commercio sottolinea la connessione diretta tra gli equilibri politici locali e quelli nazionali

Bagnai lancia la candidatura di Fabbri: “Le elezioni comunali saranno un segnale per l’Europa”

di Ruggero Veronese | 3 min

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“Il segnale che arriverà dalle elezioni comunali sarà decisivo per il consolidamento a livello nazionale del governo e della Lega”: è questo il pensiero dell’economista e senatore leghista Alberto Bagnai, ospite in Camera di Commercio insieme al candidato sindaco del Carroccio Alan Fabbri e ai parlamentari Maura Tomasi ed Emanuele Cestari per l’incontro “Le riforme economiche del governo del cambiamento”.

Un incontro in cui Bagnai ha tracciato un collegamento diretto tra le dinamiche locali e quelle nazionali, sottolineando come l’azione del governo non sarà determinata solo dalle dinamiche di più ampio respiro – in primis le elezioni europee di maggio – ma anche e soprattutto dal livello di consenso e apprezzamento per il suo operato sui singoli territori.

E proprio questa costante connessione tra dimensione locale e nazionale è secondo Bagnai il principale punto di forza della Lega, che lo porta da un lato a sostenere pubblicamente la candidatura di Fabbri e dall’altro a rivendicare il “pragmatismo” e “l’esperienza amministrativa” dei parlamentari attualmente in carica. “Sono orgoglioso di essere entrato nella Lega perchè in queste occasioni ho sempre avuto la soddisfazione di presentare persone con già alle spalle esperienza nelle amministrazioni, e alla prima riunione di gruppo in Senato scoprii che su 58 colleghi, una cinquantina avevano già questo tipo di esperienza. Questo per me è stato molto rassicurante, perchè significa che sono persone che sanno come trasformare in pratica le scelte di politica economica”.

Da sx: Maura Tomasi, Amanuele Cestari, Alan Fabbri, Alberto Bagnai

Un’esperienza diretta che secondo il senatore rappresenta il valore aggiunto del suo partito e che consente di trovare le convergenze necessarie con il Movimento 5 Stelle, con cui sostiene di avere un rapporto più disteso rispetto a quanto si possa leggere nelle cronache nazionali: “È vero che dentro alla maggioranza ci sono state molte discussioni, ma l’eterna drammatizzazione con cui si cerca di farci litigare non funziona, nonostante le evidenti differenze culturali tra noi e loro. Nel tentativo di farci rompere, la stampa ha addirittura scritto di una inesistente procedura di infrazione europea contro il governo per la manovra di bilancio. Oggi alcuni tra quelli che davano l’allarme ci accusano del contrario, ovvero che la manovra non è abbastanza espansiva”.

Non che i rapporti con la Comunità Europea siano sempre idilliaci, e Bagnai critica soprattutto il ruolo ‘dominante’ della Commissione Europea rispetto al Parlamento: “Non mi piaceva la Comunità Europea prima di entrare in Parlamento e mi piace ancor meno adesso, in particolare per questo modo farraginoso e delirante di produzione normativa, con un Parlamento che ha ceduto l’iniziativa legislativa alla Commissione. È proprio per questo motivo che a uno Stato come l’Italia oggi serve avere un governo forte e le elezioni europee di maggio diventano importanti. Ma ancora più importante è il segnale che darete sugli equilibri politici interni”.

Si torna così a sulla dimensione locale e sull’investitura di Fabbri, che prima del convegno ha incontrato anche il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni per discutere del progetto di riforma delle Camere di Commercio e al termine della conferenza si è fermato a discutere con alcuni imprenditori e risparmiatori di Carife. Nel frattempo, per Bagnai, il percorso è chiaro: “per cambiare l’Europa, occorre partire dai Comuni”.

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