Economia e Lavoro
7 Marzo 2019
La condizione lavorativa femminile, la violenza sulle donne e il ddl Pillon i temi al centro della simbolica protesta

Usb al fianco di ‘Non una di meno’ per lo sciopero dell’8 marzo

Nora Imbimbo di Usb Bologna e Antonio Ferrucci di Usb Ferrara
di Redazione | 2 min

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Nora Imbimbo di Usb Bologna e Antonio Ferrucci di Usb Ferrara

Nora Imbimbo di Usb Bologna e Antonio Ferrucci di Usb Ferrara

di Lucia Bianchini

Usb Ferrara appoggia lo sciopero indetto da Non una di meno previsto per venerdì 8 marzo. Tra i temi trattati, che sono stati spiegati in un incontro che si è tenuto nella sede del sindacato di via Lucchesi, la condizione lavorativa femminile, la violenza sulle donne e il ddl Pillon.

Come hanno spiegato Nora Imbimbo di Usb Bologna e Antonio Ferrucci di Usb Ferrara, i dati Istat dicono che la condizione lavorativa delle donne è molto diversa da quella degli uomini, con salari femminili inferiori del 23%, dato che sale al 29% per il lavoro autonomo e al 38,5% tra le lavoratrici più istruite. Evidente è anche la differenza nella percentuale di occupazione, 49,5% per le donne e 68% per gli uomini, nonostante le statistiche dimostrino che le donne raggiungano un livello più alto di istruzione, con il 63% di diplomate contro il 58% di diplomati. Altro nodo notevole nell’occupazione femminile affrontato nell’incontro è stato il part time, scelto in alcuni casi dalla donna per poter gestire situazioni diverse, ma in molti altri casi imposto.

“Un problema è anche la maternità – ha sottolineato Imbimbo – se con il primo figlio si riesce a riavere il proprio posto di lavoro, lo si perde avendo il secondo, e quando si rientra alle proprie mansioni si è spesso in condizioni sfavorevoli rispetto a prima della maternità. Questo crea dei periodi di ‘vuoto’ nella contribuzione, che insieme ai salari più bassi percepiti dalle donne, fa sì che anche le loro pensioni siano più basse. Per non parlare di come le donne possano essere soggette a molestie o a ricatti sessuali sul luogo di lavoro, all’atto dell’assunzione, per mantenere il posto o per avere ciò che spetta loro a livello di carriera”.

Sono state poi affrontate alcune scelte politiche che riguardano la condizione femminile: la possibilità di scegliere di non usufruire della maternità prima del parto, ma di sfruttare tutti e cinque i mesi previsti dopo la nascita del bambino, e il ddl Pillon, che rende molto più difficile la separazione, oltre alla difesa della legge 194, recentemente soggetta a diversi attacchi.
Usb e non una di meno su questi temi hanno creato un opuscolo: ‘Donne sull’orlo di una crisi di numeri. Una prospettiva di genere sul mondo del lavoro’.

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