Politica
13 Febbraio 2019
Risparmiatori Azzerati Carife e Movimento Risparmiatori Traditi richiamano all'ordine il governo: "Sanno già quali sono le nostre richieste"

Carife, gli ‘azzerati’ disertano l’incontro a Roma: “Basta campagna elettorale, vogliamo la bozza del decreto”

di Ruggero Veronese | 2 min

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Katia Furegatti (al centro) insieme a Milena Zaggia (a dx) del Movimento Risparmiatori Traditi durante l’ultima udienza del processo Carife

“Il tempo per la campagna elettorale è finito: non andremo a Roma finché non avremo la bozza del decreto attuativo”. Non usa mezzi termini Katia Furegatti per “richiamare all’ordine” il governo italiano a “rispettare i tempi e le promesse” che erano stati stabiliti durante i precedenti incontri al Ministero delle Finanze (Mef).

Quello di oggi infatti è uno strappo considerevole tra governo e due tra le principali associazioni di risparmiatori a Ferrara (Risparmiatori Azzerati Carife e Movimento Risparmiatori Traditi), che nei giorni scorsi hanno ricevuto la convocazione per giovedì 14 febbraio di presentarsi al Mef e discutere dei contenuti del decreto attuativo che dovrà sbloccare il fondo per il ristoro da 1,5 miliardi. Ma ora il loro secco diniego potrebbe spiazzare il governo: “Abbiamo già detto ai rappresentanti del governo tutto quello che potevamo dire – afferma Furegatti -. Sanno già quali sono le nostre richieste e gli impegni che hanno preso nei nostri confronti, è inutile perdere altro tempo a Roma”.

L’ex azionista dei Risparmiatori Azzerati Carife specifica che l’associazione si sarebbe potuta presentare a Roma, ma solo se avesse ricevuto la bozza del decreto attuativo attualmente in cantiere, in modo da poter fare delle valutazioni su quanto prodotto e suggerire eventuali correzioni. “L’ultima volta che siamo stati al Mef abbiamo sottoscritto assieme alle altre associazioni delle altre città un documento con le nostre richieste, che sono sempre le stesse: non vogliamo l’obbligo di rivolgerci all’arbitrato Acf della Consob e di dover dimostrare di essere vittima di mis-selling, perchè quello che è successo è stato un problema di sistema e non relativo a singole posizioni. Inoltre chiediamo la rivalutazione dei rimborsi sugli interessi legali delle azioni, che il primo ristoro sia considerato a titolo di acconto nel caso si liberino risorse dai fondi dormienti o da altre fonti, e che ci siano corsie preferenziali per chi ha l’Ise sotto i 35mila euro e per chi è portatore di handicap”.

Tutti punti che il governo deve stabilire se accogliere o meno nel decreto attuativo: da qui il malumore delle associazioni dei risparmiatori che hanno deciso di disertare la convocazione, a due mesi dall’ultimo incontro a Roma del 9 novembre. “Ci siamo consultati e abbiamo deciso di non andare, perché vogliamo più chiarezza e il governo deve dirci che direzione ha intenzione di prendere. Abbiamo fretta, ci sono persone in attesa da anni: ora tocca a loro dimostrare la propria buona fede”.

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