Politica
10 Febbraio 2019
La lista di ispirazione cattolica vuole un'agenzia per la famiglia, dimezzare le rette delle materne comunali, la candidatura a capitale della cultura e il bilancio partecipativo

Addizione Civica lancia la sua lista: “Alleanze costruttive con la sinistra”

di Redazione | 3 min

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Per ora quello di Addizione Civica è solo un progetto “che potrebbe sfociare in una lista civica” — e molto probabilmente lo farà, ma senza esprimere un candidato proprio — con lo scopo di “aiutare chi vorrà amministrare Ferrara”, rimanendo posizionata nell’ambito di un centrosinistra che “ha fatto molto di buono in questi anni“.

La lista, presentata sabato mattina in Castello, si trova però a fare i conti con una compagine divisa quando non belligerante e così si propone come collaboratrice e “alla ricerca di alleanze costruttive“.

Lo scopo della nuova civica, insomma, è quello di far dialogare il centrosinistra evitando ulteriori spezzettamenti e poi, con i loro candidati, contribuire alla causa “perché crediamo che ognuno dei componenti del centrosinistra porti un contributo ma c’è il rischio di non portare a terminare il progetto complessivo se ognuno pensa al suo cavallo di battaglia“.

Tutto questo non vuol dire però che Addizione Civica, di ispirazione cattolica e con un forte focus sulla famiglia — non chiamatela però lista cattolica: “ci sono alcuni componenti che sono cattolici e altri no, c’è chi vive gli ambienti ecclesiastici e chi no, c’è chi ha seguito una vita politica e chi no ed inoltre abbiamo contatti con altre religioni, questo posso dirlo con orgoglio. Qui nessuno rappresenta le associazioni di cui fa parte”, spiega Patrizio Fergnani — non abbia idee proprie, anzi. Tra le “proposte concrete che si possono attuare” ce ne sono diverse che possano rispondere alle esigenze delle tre parole chiave: famiglia, quartieri e cultura.

La lista promossa da Alessandro Rossi, Arianna Cantoni, Chiara Bendin, Dario Maresca, Emanuele Pecorari, Francesco Badia , Francesco Paparella, Gioacchino Leonardi, Giovanni Ferraresi, Guglielmo Bernabei, Luca Marzola, Maria Claudia Picco, Mario Manca, Maurizio Miglioli, Ornella Catozzi, Paola Chiorboli e Patrizio Fergnani propone di partire dal modello della Provincia di Trento dove “c’è una sola agenzia di stampo tecnico dedicata alla famiglia e alle attività giovanili“.

Oppure “abbattere del 50% le tariffe delle scuole d’infanzia comunali, che si potrebbe fare fin da subito perché compatibile con il bilancio del Comune”, “avviare il bilancio partecipato lasciando a questo scopo una parte dei fondi: a Bologna dedicano un milione, anche se Bologna è Bologna” ed infine la candidatura di Ferrara come capitale italiana della cultura: “L’orizzonte è il 2024, e la proposta è perché è un progetto che necessita di un grande lavoro di squadra e permetterebbe di valorizzare la città premiando le eccellenze che ci sono in questi territori: è un esempio del nostro metodo di lavoro che vuole coinvolgere per costruire il futuro”, come esplicita Emanuele Pecorari.

E, sempre in tema di territori — “ai quali bisogna guardare come risorse e non come problemi, anche se c’è bisogno di diversi interventi come potenziale per un nuovo sviluppo”, parola di Paola Chiorboli — entra anche il decentramento amministrativo: “L’idea è quella di attivare le consulte di frazione come si vedono già in altre realtà. Il cittadino della frazione non deve sentirsi abbandonato ma deve diventare responsabile del progetto di sviluppo”.

Rimane la questione sicurezza, crocevia di questa campagna, da scindere “dal colore della pelle: è un problema complesso di ordine pubblico e di legalità”. Innanzitutto “bisogna circoscrivere il problema: dire zona Gad vuol dire parlare di un terzo della città, ma definire gli spazi rende più facile mettere a fuoco le soluzioni. I problemi sono vicino alla zona della stazione”, e poi bisogna dividere le tematiche: “L’immigrazione è una cosa, la sicurezza un’altra e il degrado è il degrado“. Ecco perché il problema sicurezza, secondo la lista, non va fatto combaciare con quello dell’immigrazione al quale si risponde “con il rispetto delle regole, da parte degli accolti e di chi accoglie”.

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