“Nessuno intende negare diritti alle donne, anzi, tale proposta va proprio nell’ottica della piena applicazione della legge 194/78”: questa la replica del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Balboni, alla rete di associazioni femministe ‘Non Una di Meno’ che lo ha duramente contestato per la sua mozione per il sostegno economico e psicologico alle gravidanze difficili.
Una proposta che – un po’ come accaduto col celebre caso di Verona – viene giudicata sia dal mondo femminista che da un’ampia fetta di opinione pubblica come un primo passo per mettere in discussione il diritto all’aborto. Una chiave di lettura che Balboni rigetta in toto e afferma che “sono del tutto incomprensibili l’accanimento e l’ostilità dell’associazione nei confronti delle proposte che ho avanzato a nome di Fratelli d’Italia. Uno dei miei emendamenti al Bilancio vorrebbe infatti aiutare le donne con gravidanze difficili dal punto di vista psicologico e/o economico”.
Balboni ribadisce di non voler negare alcun diritto previsto dalla legge 194 del 1978, che anzi “imporrebbe azioni utili e concrete di aiuto alle donne, mentre invece il Comune di Ferrara non ha nemmeno previsto una voce specifica in tal senso nel suo Bilancio. Chiaramente Fratelli d’Italia e io personalmente appoggiamo le giuste e sacrosante richieste di giustizia e pari retribuzione nel mondo del lavoro, del supporto alla maternità e del pieno sostegno alla madre anche, e soprattutto, dopo il parto, oltre alla necessaria prevenzione tramite anche l’educazione sessuale”.
“È però con rammarico – conclude il consigliere di FdI – che noto una grande ideologia nelle critiche che mi sono state mosse in questi giorni, che lasciano in secondo piano il merito delle proposte e la costruttività del dibattito. Infatti se tali associazioni volessero davvero il bene delle donne accoglierebbero benevolmente la mia richiesta di finanziamenti rivolti all’aiuto delle stesse, mentre invece preferiscono attaccarmi per mere questioni politiche”.
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