Argenta
4 Dicembre 2018
Secondo la Lega di Argenta lo stanziamento poteva essere evitato: "Ma il Comune non ha un proprio ufficio tecnico per eseguire le verifiche del caso?"

Santuario Celletta: “Quei 15mila euro potevano essere risparmiati”

di Redazione | 2 min

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Argenta. Secondo la ”Lega” i 15.000 euro stanziati dalla giunta municipale di Argenta per effettuare delle verifiche strutturali al Santuario della Celletta, chiuso al pubblico da circa un mese, a seguito di un’ordinanza del sindaco Antonio Fiorentini, emessa in via cautelativa onde evitare rischi e pericoli di crolli, “potevano essere risparmiati”.

Per la cronaca, un mese fa circa un forte boato, udito nel corso di una messa domenicale, ha fatto fuggire i fedeli dalla chiesa, lasciando intendere che si trattasse di un cedimento strutturale del sottotetto. Ebbene per il segretario del Carroccio argentano, Ottavio Curtarello, quei soldi, resi disponibili in conto “spese tecniche” dal comune (proprietario del tempio, che ha la valenza di monumento nazionale) nel corso dell’ultima seduta di consiglio per poter dar corso ai necessari controlli, si potevano non spendere. Così dicendo allude in sostanza a un incarico che si poteva invece affidare ai “competenti uffici comunali”.

Ma c’è di più. Curtarello infatti va oltre, e punta l’indice contro il “modus operandi” della giunta spiegando che “oltre ad essere decisamente strabordante l’importo dello stanziamento, quello che più preme evidenziare è come quei soldi pubblici potevano essere tranquillamente risparmiati se solo si fosse proceduto nel tempo addietro a eseguire le ordinarie e periodiche verifiche strutturali all’immobile. Come al solito si è preferito mettere la testa sotto la sabbia: se solo si fosse investito nella manutenzione ordinaria e in verifiche periodiche si sarebbe risparmiato su quella straordinaria. E’ un principio base di buona gestione della cosa pubblica a cui l’attuale Amministrazione sembra decisamente allergica. Tale sperpero di denaro pubblico non è un caso isolato: su ogni infrastruttura o immobile pubblico argentano si interviene solo dopo che i soffitti sono crollati o diventano impraticabili, inagibili e pericolosi. Pensiamo ai ponti di Bando, le strade, le scuole primarie di Santa Maria Codifiume… o allo stesso soffitto della Celletta che per miracolo non ha ferito nessuno nonostante si stesse svolgendo una funzione religiosa. Non ci si può nascondere sempre dietro al “caso eccezionale e imprevedibile”, tali crolli sono frutto di una vera e propria incuria da parte del Comune. In ultimo ci chiediamo come mai vengano spesi altri soldi pubblici quando il Comune detiene un proprio ufficio tecnico appositamente adibito alle verifiche strutturali degli immobili. Insomma, soldi pubblici ancora spesi inutilmente e due volte senza una certezza di riapertura nel periodo natalizio del Santuario al quale molti argentani – fedeli e non – sono molto legati”.

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