Goro
2 Dicembre 2018
Coalmo e La Valle alzano il tiro: "Le coop contrarie alla concessione unica sono quelle con spazi più redditizi ottenuti in deroga. Temendo le conseguenze, le più disagiate restano nell'ombra"

Vongole, in Sacca “la Regione è solita privilegiare alcune coop a danno di altre”

di Redazione | 2 min

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di Giuseppe Malatesta

Goro. Le cooperative ittiche Coalmo e La Valle tornano sulla questione delle concessioni marittime, replicando all’assessore regionale Simona Caselli che aveva rivendicato il modus operandi all’insegna della trasparenza e dell’equità nella regolamentazione delle attività nella Sacca.

La loro proposta di strutturare il tutto su un’unica equa concessione, fanno sapere, “ha sortito qualche effetto: le cooperative più disagiate ci hanno contattato, in privato e temendo chissà quale conseguenza, mentre le cooperative che possiedono uno specchio acqueo più redditizio hanno espresso la loro indisponibilità sui social media. Come volevasi dimostrare, nella loro posizione non hanno alcuna intenzione né motivo per fare accorpamenti”.

Quanto alle “inaspettate” rassicurazioni di Caselli, “i concetti di equità e trasparenza che tira in ballo ci preoccupano non poco, dato che le interpretazioni sinora esplicitate dall’assessorato differiscono in maniera sostanziale dal significato che noi attribuiamo a questi termini”.

“Se la Regione è convinta che la suddivisione degli spazi per l’acquacoltura sia imperniata su criteri di equità – spiegano meglio i presidenti delle due coop – si rilegga i dati forniti tutti gli anni dai produttori stessi. Se così fosse, la Regione dovrebbe parametrare la possibilità o meno di concedere (in deroga all’ennesimo blocco delle concessioni nella Sacca) specchi compensativi a chi ha molto meno spazio a disposizione e minore produttività. Peccato che invece venga consentito alle cooperative già massimaliste e con produzioni non certo al di sotto della media di spostarsi da zone meno vocate a zone decisamente migliori”.

Anche in tema di trasparenza Coalmo e La Valle (presiedute da Rino Conforti e da Filippo Sambi) hanno qualcosa da obiettare: “L’assessore ci offre un assist strepitoso: lei che, nonostante le richieste per un incontro in tema nursery in tempi non sospetti, ha evitato di ascoltare la proposta di Conventi in fatto di nursery. Lei che il 15 novembre ha promosso un incontro a Goro evitando di invitare diverse coop. Un incontro che, una volta smascherato da alcuni infiltrati, è stato derubricato a tema ‘fusioni dei Comuni e cooperative vongole’: erano presenti il responsabile regionale delle Attività faunistico-venatorie e pesca Elio Manduca e l’assessore Caselli, figure che nulla hanno a che fare con la tematica delle fusioni”.

“Caselli – concludono – può scegliere a titolo personale di incontrare chi desidera, ma a titolo di rappresentante di un’istituzione i termini dovrebbero essere diversi a nostro giudizio. Parlare di trasparenza e rifiutare il confronto con le voci fuori dal coro ci spinge a cercare spazio di comunicazione sui media. Di quale metodo di confronto democratico e di quale trasparenza stiamo parlando?”

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