Mesola
18 Ottobre 2018
Il sindaco incredulo di fronte al dietrofront di opposizione ed ex consiglieri di maggioranza: "Erano a favore, ora mirano alle poltrone"

Voltafaccia alla fusione a Mesola, Padovani reagisce: “Mossi da puri scopi politici”

di Redazione | 3 min

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Il sindaco di Mesola Gianni Padovani

di Giuseppe Malatesta

Mesola. Tempi alquanto burrascosi per l’amministrazione mesolana, costretta a fronteggiare la perdita della maggioranza in consiglio e, negli ultimi giorni, anche un duro attacco frontale all’iter di fusione, con il consigliere regionale Alan Fabbri che ne chiede lo stop e le forze di opposizione locali che mettono in dubbio la legittimità stessa della procedura.

I guai per Padovani iniziano con il voltafaccia di due suoi consiglieri, Michele Gatti e Sergio Vassalli, e proseguono quando questi, il 15 ottobre scorso insieme ai ‘nuovi colleghi’ di opposizione, chiedono in una lettera indirizzata alla Regione di bloccare la fusione per “vizi e gravi patologie” e di “evitare un referendum viziato da pesanti illegittimità”.

Vogliono imbavagliare i cittadini di Mesola e Goro” reagisce Padovani. “Prima rilasciano dichiarazioni pro fusione, poi votano in consiglio favorevolmente, Luciano Tancini addirittura auspicava una fusione più ampia coinvolgendo anche il comune di Codigoro, Primo Marchetti inveiva contro Michele Gatti perché titubante. Registrazioni e verbali lo attestano. Ora, per puri scopi politici se ne fregano delle opportunità dei cittadini: quello che per loro l’importante è mettere in difficoltà l’amministrazione con l’auspicio che nelle prossime elezioni possano governare”.

Padovani non perdona l’atteggiamento dell’opposizione tutta, ma in particolare ai suoi ex consiglieri rimprovera la scorrettezza di sedersi “al tavolo con Marchetti e Tancini per programmare il futuro di Mesola, dopo aver ottenuto incontri con l’amministrazione: dovranno farsi carico di questo loro modus operandi nei confronti della comunità”.

E sulla richiesta di annullamento che chiude la lettera inviata in Regione dai suoi detrattori, Padovani smonta punto per punto le criticità evidenziate, a partire dalle delibere passate dai due consigli (“non vi è nessuna violazione regolamentare procedurale o normativa”) e proseguendo con i chiarimenti sullo studio di fattibilità.

“Il rilievo riferito al fatto che sia stato commissionato unicamente dal Comune di Mesola non trova fondamento, in quanto – spiega il sindaco – Mesola ha agito con atto legittimo in attuazione del mandato attribuito da Goro. Tale documento è stato legittimamente e regolarmente depositato e adottato dal consiglio (con il voto favorevole unanime di chi oggi chiede di stoppare la fusione, escluso Gatti che si astenne al voto, ndr), completo della prescritta cartografia”.

“Sostenere che lo studio fattibilità sia stato unicamente recepito dal Comune di Goro – aggiunge Padovani – dimostra una lettura non attenta dell’atto, che invece serviva a dare mandato a Mesola per la gestione dell’affidamento dell’incarico dello studio stesso. Circa l’integrazione di altri tre nominativi da sottoporre al referendum, infine, questa è stata legittimamente realizzata in sede di Assemblea Regionale”.

“Appare evidente – conclude Padovani – che tutti gli atti adottati dal Comune di Mesola nell’iter procedurale sono regolari, legittimi e conformi alla normativa vigente regionale e statale: la richiesta di annullamento dell’indizione referendaria è assolutamente immotivata e, in ogni caso, eventuali azioni in tal senso sono di stretta competenza della Regione”.

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