di Pietro Perelli

Tresignana. Tresignana, anche se manca ancora l’ufficialità pare che sarà questo il nome del nuovo comune nato dalla fusione tra Formignana e Tresigallo. Così Andrea Brancaleoni e Laura Perelli saranno gli ultimi sindaci dei due paesi e vedranno scadere il loro mandato a fine dicembre. A sostituirli sarà un commissario nominato dalla prefettura che porterà il nuovo comune ad elezioni nella primavera del 2019. Non sarà però una prima volta infatti Tresigallo fino al 1961 era una frazione di Formignana ed ora tornano ad unire i loro territori sotto un nuovo nome.

L’affluenza al referendum non è altissima, siamo intorno al 37,5% in entrambi i comuni, “ma è comunque maggiore di quello che ci si aspettasse” dicono diverse voci delle due amministrazioni aggiungendo che “è stato comunque un buon risultato riuscire a superare il 35%”.

Nella mattinata infatti l’affluenza era stata piuttosto bassa specialmente a Formignana dove alle 14 aveva votato solo il 14 % degli aventi diritto. Alla chiusura i votanti erano 1427 per Tresigallo e 888 per Formignana.

Ma se per quanto riguarda l’affluenza nei due comuni si è raggiunta una sostanziale parità, non si può dire lo stesso dei risultati. A Formignana infatti i si hanno vinto con una percentuale del 57% (510 voti circa) contro 374 no (42%) mentre a Tresigallo il si ha vinto con percentuali bulgare, 78,6% che corrisponde a circa 1121 elettori.

Comunque più che soddisfatta la Perelli, che su Facebook scrive che “oggi è stata scritta una pagina importante della nostra storia: dal primo gennaio 2019 nascerà il nuovo comune di Tresignana. Abbiamo responsabilmente dato una grande opportunità al nostro territorio. Ad maiora”.

Nonostante un’affluenza leggermente migliore delle aspettative (si sperava di superare il 35%) lo scarso scarto di voti che separa si e no a Formignana lascia un po’ di amaro in bocca a chi ha sostenuto attivamente la fusione. In ogni caso il risultato ottenuto è considerabile di tutto rispetto se si considera il trend regionale dove le proposte di fusione approvate dai referendum si contano sulle dita di una mano e due di queste avverranno in provincia di Ferrara. Infatti si avviano all’unione anche Ro e Berra.