Politica
2 Ottobre 2018
Approvati nella seduta di lunedì un odg sulle telecamere e e una mozione per una partnership con le attività del centro per garantire spazi pe allattare i bambini piccoli

In consiglio si discute di sicurezza sui bus e di spazi in centro per le neo-mamme

di Redazione | 4 min

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È ancora una volta il tema della sicurezza sugli autobus urbani a tenere banco tra le discussioni del consiglio comunale di Ferrara nella sua consueta seduta di lunedì pomeriggio, con un ordine del giorno a firma dei consiglieri del gruppo Pd Guzzinati e Vitellio che dà il “la” ad una discussione accesa, ma comunque non infuocata, sull’uso delle telecamere a bordo dei mezzi di Tper che parte dell’opposizione giudica come una misura insufficiente.

L’ordine del giorno, scritto precedentemente — lo scorso 19 aprile, ndr — e in parte superato dagli eventi, chiedeva infatti proprio l’installazione delle telecamere come mezzo di prevenzione degli atti criminosi sui bus e come parziale deterrente alla salita a bordo dei ‘portoghesi’, oltre a incontri periodici per verificare l’effettiva efficacia delle soluzioni proposte. Di questo documento però il più accanito oppositore è il capogruppo di Gol Francesco Rendine che ne pensa “tutto il male possibile” per due ragioni: in primo luogo “gli incontri periodici non servono a niente se non per prendere atto di quello che si è letto sul giornale il giorno prima”, mentre le telecamere “non fanno assolutamente nulla per fermare chi è senza biglietto, anzi molti che salgono senza titolo di viaggio hanno un Isee talmente basso che non permette sequestri e recuperi vari, quindi continueranno a fregarsene ma sorridendo alla telecamera. E se tirano un pugno in faccia al conducente, con la telecamera non si farà meno male, ma ci sarà, siccome le ferite saranno lievi, solo un’identificazione che prenderà in giro i poliziotti che interverranno”. Da lì quindi è per lui un attimo avanzare di nuovo la sua proposta di introdurre “come nelle metropolitane e come già si fa in alcune città” i tornelli sugli autobus urbani.

“Il problema di Rendine è che non ascolta le persone”, gli risponde a stretto giro Guzzinati, “altrimenti saprebbe che i tornelli in sperimentazione a Bologna seguono le direttive europee e si possono aprire con una semplice ‘forzatura’ che fa suonare un allarme, e questa è una sfaccettatura conosciuta a tutti gli autisti. Non si può sempre aprire la bocca per dare aria all’ugola: quest’ordine del giorno parte proprio dall’aver parlato con la gente. Le soluzioni che abbiamo citato nel nostro ordine del giorno sono quelle che ci vengono richieste”. “In prefettura il 26 è stato sottoscritto il protocollo per la sicurezza sui trasporti dopo un gruppo di lavoro chiesto dal prefetto e che ha avuto la partecipazione delle forze dell’ordine, del Comune e di tanti altri attori. C’è un limite nel portare avanti l’azione politica che è il rispetto personale e non mancherò di ravvisare al prefetto quanta considerazione alcuni consiglieri hanno di tutto questo. Il protocollo prevede in investimento per dotare tutti i 200 mezzi di telecamere che servono alle forze dell’ordine per verificare i fatti di violenza e una serie di azioni di concerto con le forze dell’ordine stesse e i verificatori”, è invece la risposta dell’assessore ai trasporti Aldo Modonesi alle contestazioni di Rendine — e, in misura minore, di Zardi (FI) secondo cui “ci sono buone intenzioni ma nessun fatto concreto in questo odg, si parla di cose già fatte” e che quindi annuncia l’astensione.

Il documento alla fine passa con un voto che si attiene alla linea di partito e vede 17 sì dei gruppi Pd, SI e Misto, 5 astensioni dal centrodestra e il voto contrario di Gol.

Il consiglio ha poi approvato alcune piccole modifiche al bilancio per il progetto ‘Disseminarte’ e alcune variazioni al piano di opere pubbliche per alcuni aggiustamenti minori — alcuni anticipi e alcuni posticipi di lavori per alcune strutture, un aumento dei lavori per la piscina Bacchelli — prima di approvare a larghissima maggioranza una mozione, firmata dai consiglieri Vitelletti e Maresca, che impegna la giunta a trovare un modo per favorire le madri in centro storico senza spazi e strutture dove poter cambiare o allattare i bambini piccoli con una collaborazione, ancora allo studio per il momento insieme con le associazioni di categoria, con le attività commerciali della zona. Viene infine rapidamente bocciata invece la mozione di Cavicchi per l’introduzione di una tariffa Imu agevolata al 7.6 per mille per le fasce deboli sia per questioni procedurali — sarebbe dovuta venire presentata entro la fine di febbraio — che di sostanza — la platea degli eventuali coinvolti dalle modifiche tariffarie così come le variazioni degli importi sarebbero quasi risibili secondo i calcoli dell’assessore al bilancio Luca Vaccari.

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