Eventi e cultura
25 Settembre 2018
Il libro ripercorre la vicenda di uno dei protagonisti della vita politica e culturale ferrarese dell'immediato dopoguerra

Daniele Lugli racconta l’uomo e il politico Silvano Balboni

di Redazione | 2 min

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Daniele Lugli

Ripercorre l’intera vicenda di uno dei protagonisti della vita politica e culturale ferrarese dell’immediato secondo dopoguerra il libro di Daniele Lugli ‘Silvano Balboni era un dono’ che martedì 25 settembre 2018 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). Nel corso dell’incontro, l’autore ne parlerà con alcuni dei componenti dell’associazione Amici della biblioteca Ariostea.

Il racconto della breve, intensa vita di un giovane morto a 26 anni nel 1948 a Ferrara, dove era nato, ripercorre aspetti poco conosciuti della nostra storia, dalle leggi razziali, alla Repubblica, alla Costituzione.

Si tratta del contributo dell’orientamento liberalsocialista nell’esperienza antifascista tra i giovani, dell’avvio della Resistenza e delle diverse tendenze che vi si confrontano. Segue – attraverso l’esperienza del giovane, disertore/obiettore di coscienza, esule in Svizzera e lì internato militare – un quadro dell’intensa attività culturale e politica presente nel paese risparmiato dalla guerra.

Il ritorno del giovane Balboni nel 1945 consente uno sguardo alla costruzione della democrazia in Italia.

Silvano ne è intensamente partecipe, in un ritrovato contatto con Aldo Capitini. L’impegno nel partito socialista, l’esperienza di assessore comunale, dicono delle speranze, presto deluse, di una più consapevole e partecipata democrazia nella costruzione della federazione europea. In quei pochi anni Silvano è il più stretto collaboratore di Capitini. Anima a Ferrara un Centro di Orientamento Sociale, attivo e diffuso nel territorio.

Affianca Capitini nella promozione dei COS, del Movimento di Religione, di un movimento per la pace con a fondamento obiezione di coscienza e nonviolenza. Assiduo frequentatore della biblioteca Ariostea ne promuove l’attività in ogni modo. Lettore, diffusore, autore e direttore di pubblicazioni, a partire dalla clandestinità. Continua è la sua attività con le più diverse iniziative: esperto educatore sociale, lo chiama Capitini.

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