Roberto Gamberoni ci parla ancora
Roberto era stato ricoverato all'ospedale di Cona in condizioni disperate. Trovata la nipote Giulia e l'amica Laura, iniziò un tristissimo calvario per lui e per tutti noi amici e conoscenti
Roberto era stato ricoverato all'ospedale di Cona in condizioni disperate. Trovata la nipote Giulia e l'amica Laura, iniziò un tristissimo calvario per lui e per tutti noi amici e conoscenti
Carissimi amici del Dialetto Ferrarese e dei territori che lo parlano. Qualche tempo fa, purtroppo, è venuta a mancare Piera Wolf Ruiba in Normandia, dove abitava da anni. Piera era una professoressa in pensione che viveva a Melleville, appunto in Normandia....
Carissimi amici che mi seguite in questo spazio. Il Concorso Letterario Bergamini 2024, imponeva il seguente tema : “NEL PAESE DEI MIEI DESIDERI VORREI TROVARE” … Per chi scrive, per diletto come me, o presumo pure per i professionisti, è difficile impostare una poesia o un racconto, con input altrui. Io ce l’ho fatta. Ho ricevuto pure tre riconoscimenti
Cari amici del Dialetto Ferrarese. Il 9 maggio alle 16 alla delizia del Verginese a Gambulaga, il “Tréb dal tridèl” è invitato alla chiusura dell'anno accademico dell'Utef. Nell'occasione alcuni soci ( Flooriana Guidetti,Sandro Mingozzi, Mario Montano, Claudio...
Carissimi amici del Dialetto Ferrarese (maiuscolo per...amore). In questo spazio vi presento una mia poesia che ha vinto un doppio premio nel prestigioso Concorso Letterario “Bruno Pasini” – XVIII ^ Edizione - 2023 – “ÀLL, RADÌŚ... CÓJAR L'ÀTIM”
Seduti su una panchina situata davanti alla vecchia Delegazione del Comune di Ferrara, in via Bologna. Io e Alfio Finetti, consiglieri del “Tréb dal Tridèl” – in sostanza “L’Accademia della Crusca” del Dialetto Ferrarese che lui e altri prestigiosi ferraresi, appassionati amici della nostra Lingua fondarono nel lontano 1982 nel glorioso “Circolo Canottieri” di Pontelagoscuro – dovevamo tenere una importante riunione.
Mentre aspettavamo l’arrivo degli altri componenti del Cenacolo Trèb, mi guardò e disse: “At cónt ‘na barzléta. A gh’è un ch’al va dl dutór e algh diś ‘Sgnór dutór, a gh’ò un problema, a sufrìs d’amnesii a n’am arcòrd niént, lam dàga un bón cunsìli, l’am dìga s’òja da fàr?’ – ‘T’ant arcòrd niént? E at vó un cunsìli? Prèst dìtt … fàt di dèbit'” (“Ti racconto una barzelletta. Un tizio va dal medico e gli dice ‘Dottore soffro tanto di amnesie, mi dia un buon consiglio, mi dica un po’, che devo fare?’ – ‘Non ricordi nulla e vuoi un buon consiglio? Presto detto… procurati dei debiti'”).
Ho accorciato volutamente la barzelletta, ma il succo è quello. Non è nemmeno una delle migliori che raccontò a generazioni di ferraresi in tanti anni di spettacoli, ma io non l’ho più dimenticata perché, in sostanza, fu l’ultimo incontro-dialogo col Grande Artista.
Dopo la riunione di quel lontano giorno, non ebbi modo di parlargli più. Mi capitò di trovarlo in strutture dove, per un male che lo aveva indebolito, fino a quasi annullargli le facoltà mentali, fu costretto ad essere ricoverato. Qualche volta mi esibii, con la Corale Rivana o con amici attori di Ferrara, dove era ricoverato ultimamente. Lo vedevo dinnanzi a me, seduto fra gli altri ospiti/malati, parenti e personale della struttura. Lo sguardo fisso, dicevano che non aveva più facoltà cerebrali attive. Ma la testimonianza di un amico musicista mi sconvolse. Un pomeriggio dei tanti tributi e ricordi, mentre stavano cantando e suonando una sua canzone, l’amico musicista gli chiese: “T’arcòrdat stà canzòn Alfio?” (Ricordi questa canzone Alfio?). Lui lo guardò e sorprendentemente rispose: “A t’al dìgh, a l’ò scrìta mì!” (Certamente, l’ho scritta io!).
Forse spinto da tale testimonianza, scrissi una poesia–auspicio dedicandogliela. Presentata al prestigioso “Premio Roffi”, nel 2016 vinse il II° Premio.
Io l’ho già proposta in “Estense.com”, ma oggi, perdonatemi, ve la ripropongo. Vuole essere una ulteriore testimonianza del bene che voglio e gli vogliamo tutti, a Ferrara ma, grazie ad Internet, in tutto il mondo.
Grazie Alfio.
ALFIO…FÀM SUGNÀR
Saηtà su ‘na scaràna int la “Strutùra
iηdóv al témp als férma séηza pietà,
j’òć fìs, inespresìv da fàr paùra
ch’j’è avért però l’è cmè chì fûs sarà.
Tié lì custrét,déntar’ ad n’ “armadùra”
ché al tò spirit lìbar l’à imprigiunà:
Induèli ill piàz ch’i t’aclamava?
dóv la zént amìga la t’abrazàva?
Quand l’at salutàva par gl’esibizióη
ch’at smaηzipiàv coη una qualch barzléta,
pò t’cuηtinuàvi cantànd soquànt caηzóη
in diàlèt coη la tò parlàda scièta.
Cl’alegrìa clà spargugnàva emozióη
dal nostar cuór ch’at varzév la marléta.
Col “Condominio” par ridar e scarzàr,
po’, al “Re dlà miseria”, par raśunàr!
Inavajà tùt i s’as sbigatàva
dal rìdar pr’ill tò batùd ad bagianà,
cujésti dai “stiàη” ché it zircuηdàva
int al lavór, déntr’aj bàr, o al marcà;
la vìta i sugét l’at regalava
ché al pòpul da sémpar al t’à ispirà.
Al stéŝ che tgnévi iη galiśàgna
iη palchscènich zitadìη, ó d’campàgna!…
Al déstìη a pàr ch’àls vója castigàr
parfìη ciapàr iηdré tut quél ch’al s’à dà,
mó par tì amìgh Alfio l’à vlèst strafàr
coη îηtarès par ch’als sìa veηdicà,
dal tò brìo dlà tò flizità ad cantàr
tànt ché, coη malatié e mòrt al t’à iηvlà.
Idèî inaśiàd in mié riflesióη
slà tòla dlà vìta, con uη gràη magóη!
Int al lasàr ch’al pòst iηdóv it cùra
at salùt cón una alzàda ad màη,
t’am rispóndi a véd la tò figura
coη suriś brìśa da malà, ma d’òm sàη:
Vót védar ch’l’am cujóna ad sicura?
Chisà,uη miràcul? po’ agh bambàη piàη:
-St’altra vòlta, quànd at gnirò a truàr,
at vój còη caηzóη e barzléti; fàm sugnàr!
ALFIO…FAMMI SOGNARE
Seduto su una sedia nella “Struttura”
dove il tempo si ferma senza pietà,
gli occhi fissi, inespressivi da far paura
ché sono aperti, ma è come fossero chiusi.
Sei lì costretto dentro ad un’ “armatura”
ché il tuo spirito libero ha imprigionato:
Dove sono le piazze che ti acclamavano?
dove la gente amica t’abbracciava?
Quando ti salutava per le esibizioni
che iniziavi con qualche barzelletta,
poi continuavi cantando alcune canzoni
in dialetto con la tu parlata schietta.
Quell’allegria sparpagliava emozioni
Del nostro cuore di cui aprivi il fermo-chiusura.
Col “Condominio” per ridere e scherzare,
poi, “Il Re della miseria”, per ragionare!
Conquistati tutti si sbellicavano
dal ridere per le tue battute di baggianate
raccolte dai “cristiani” ché ti circondavano
nel lavoro, dentro i bar, o al mercato;
la vita i soggetti ti regalavano
ché il popolo da sempre ti ha ispirato.
Lo stesso che entusiasmavi
in palcoscenici cittadini o di campagna!
Il destino sembra ci voglia castigare
perfino prender indietro tutto ciò ché ci dà,
ma per te amico Alfio ha voluto strafare
con gli interessi si è vendicato,
del tuo brio della tua felicità di cantare
tanto ché, con malattie e morte t’ha seppellito.
Idee apparecchiate in mie riflessioni
sulla tavola della vita, con un gran magone!
Nel lasciare il luogo dove ti curano
ti saluto alzando la mano,
mi rispondi e vedo la tua figura
con un sorriso non da malato ma da uomo sano:
Vuoi vedere che mi beffeggia di certo?
Chissà, un miracolo? Poi gli vaneggio sottovoce:
-La prossima volta, quando ti verrò a trovare,
ti voglio con canzoni e barzellette; fammi sognare!-
II° Premio Roffi 2016 Maurizio Musacchi
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com