Attualità
27 Luglio 2018
I lavori post sisma porteranno ad un provvisorio spostamento anche le associazioni con sede nella Casa della Patria

Il Museo del Risorgimento si trasferirà al Chiostro di San Paolo

di Redazione | 2 min

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Sarà il refettorio del Chiostro di San Paolo a ospitare il Museo del Risorgimento e Resistenza, che entro la primavera 2019 dovrà lasciare Palazzo dei Diamanti per permettere lo svolgimento dei lavori all’interno di quest’ultimo. È quanto emerso dalla riunione del 26 luglio presso la residenza municipale di Ferrara, dove si sono incontrati il sindaco Tiziano Tagliani, il vicesindaco Massimo Maisto, la referente del Museo del Risorgimento e della Resistenza Antonella Guarnieri, la dirigente del Servizio comunale Beni Monumentali Natascia Frasson e le associazioni d’arma, patriottiche e culturali che hanno sede nella Casa della Patria ‘Pico Cavalieri’.

Nel corso dell’incontro, il sindaco ha illustrato l’intero progetto degli spostamenti, che riguarderanno sia il Museo del Risorgimento e della Resistenza, sia – in una fase successiva – le associazioni che occupano attualmente Casa della Patria.

Per quanto riguarda il primo caso, il refettorio del Chiostro di San Paolo sarà reso agibile in tempi abbastanza veloci e metterà a disposizione del Museo un grande spazio dove esporre una parte consistente del proprio patrimonio e svolgere attività didattiche e culturali. Considerata l’ampiezza della sala, è stata presa in considerazione la possibilità che questa diventi in futuro la sede definitiva del Museo.

Quanto, invece, alla Casa della Patria, qui i lavori di restauro post sisma inizieranno ottimisticamente attorno alla fine del 2020 e le associazioni che attualmente trovano sede al suo interno dovranno spostarsi provvisoriamente in altri due ampi spazi del Chiostro di San Paolo. L’auspicio è che questo favorisca il consolidamento delle naturali sinergie tra le associazioni e il Museo. A disposizione delle une e dell’altro ci sarà inoltre, sempre a San Paolo, uno spazio di utilizzo comune per attività conferenziali. Al termine dei lavori di restauro le associazioni torneranno nella Casa della Patria.

Tutti gli attori hanno manifestano approvazione per le soluzioni che sono state presentate, consci di questo momento particolarmente impegnativo.

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