di Martin Miraglia

Dalla Slovenia arriva la conferma più triste. È stato infatti accertato che è di Davide Maran, lo studente centese di 26 anni scomparso a Lubjana alla fine di marzo, il cadavere ritrovato martedì nel fiume Ljubljanica.

A confermarlo sono fonti della polizia slovena che ora ha in mano i risultati dell’autopsia ordinata sul corpo rinvenuto a seguito della segnalazione di un passante nei giorni scorsi nei paraggi di Vevce, a pochi chilometri a est della capitale.

Maran era stato visto l’ultima volta lo scorso 25 marzo all’uscita di un locale di Lubjana, capitale della Slovenia, nella quale soggiornava per completare un master in chimica.

Da lì nel giro di giorni la sua scomparsa aveva mobilitato le forze dell’ordine del Paese che oltre al dispiegamento delle squadre di ricerca e alla collaborazione dei cani molecolari avevano chiesto anche la collaborazione dei cittadini nel rintracciare un ‘giovane italiano’ che era stato visto l’ultima volta mentre indossava una giacca verde.

Diverse settimane fa fonti della polizia avevano fatto sapere di essere in possesso di un filmato girato da una telecamera di sorveglianza che sembrava mostrare il giovane cadere da un ponte mentre ritornava in ostello, dove viveva temporaneamente, dopo una serata passata in discoteca con gli amici.

Secondo quanto riportano i risultati dell’autopsia, chiesta insieme all’esame del Dna dalla polizia slovena, sul suo cadavere non risultano esserci segni che possano far pensare che il giovane originario di Cento possa aver subìto atti di violenza.

A stretto giro arriva il cordoglio del Comune di Cento e dell’intera comunità. “Abbiamo tutti sperato fino all’ultimo istante di poter riavere Davide a casa, fra noi – è il commento del sindaco Fabrizio Toselli -. Purtroppo il corpo ritrovato martedì scorso nel fiume Ljubljanica a Lubiana è confermato essere del nostro concittadino”.

“Non ci sono parole per esprimere il profondo dolore per questa giovane esistenza perduta – ammette il primo cittadino -, per la morte tanto prematura di un ragazzo promettente, amato e benvoluto. Siamo vicini alla famiglia Maran, che da marzo ha vissuto il terribile dramma della scomparsa e della trepida attesa, terminata purtroppo nel peggiore dei modi: intorno a loro l’intera comunità si stringe in un affettuoso abbraccio”.