di Simone Pesci

In principio furono solamente gli imballaggi per l’ortofrutta. Cassetta dopo cassetta la Cpr System, azienda con sede a Gallo, è diventata in seguito leader nel settore della produzione di imballaggi di plastica espandendosi fino a raggiungere il settore dei freschi e dei pallets. Era il 1998 quando si costituì la Cpr, che per festeggiare i propri 20 anni vede il regalo più grande provenire dai propri conti, con un giro d’affari che nel 2017 ha sfiorato i 60 milioni di euro.

“E’ il bilancio più alto di ogni tempo” chiosa il presidente della cooperativa Francesco Avanzini. Ma non è tutto perché, conviene l’assessore comunale Caterina Ferri, Cpr è “un esempio di come l’economia circolare può essere una grande opportunità per uscire dalla recessione coniugando gli aspetti della sostenibilità alla creazione di posti di lavoro”. Una vera e propria certificazione per l’azienda che ha fatto della sostenibilità il punto cardine della propria attività fin dal 1998. “In 20 anni sono state prodotte eccellenze creando efficienza senza ledere ai diritti dei lavoratori” aggiunge Mauro Lusetti, presidente di Legacoop.

Le celebrazioni per il ventennale della fondazione di Cpr, nella suggestiva cornice dell’Imbarcadero del Castello, sono state anche l’opportunità per discutere di un ambito che la cooperativa conosce bene: la sostenibilità. Addirittura, secondo i dati emersi da una ricerca di Agroter per conto di Cpr, il 66% dei consumatori è disposto a spendere dal 5% fino al 20% in più per frutta e verdura prodotte e distribuite in maniera sostenibile.

“La sostenibilità è innovazione, bisogna creare un approccio nuovo alle attività evitando sprechi e proteggendo le risorse naturali” ha sollecitato in collegamento streaming da Bruxelles Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del parlamento europeo. La regione Emilia-Romagna è pronta ad accogliere l’invito, investendo “50 milioni di euro sull’innovazione per lo sviluppo rurale” spiega Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura. “La prima cosa da fare – prosegue Caselli – è cercare di non buttare via nulla, poi bisogna recuperare gli scarti che talvolta vengono definiti rifiuti. Successivamente nasce il tema dell’innovazione: l’agricoltura di precisione sconvolge lo schema di base su come fare agricoltura e credo sia il futuro”.

Secco il giudizio di Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente: “Oggi le persone scelgono il prodotto non solo in funzione della qualità ma anche della sostenibilità generale. Il messaggio sarà sempre più ampio e sarà recepito sia dai produttori che dalla grande distribuzione”.