Ostellato
20 Giugno 2018
L'intervento della segretaria del circolo Prc XXV Aprile

Fusione Ostellato-Fiscaglia. Fuschini (Prc): “Non basta un’operazione di ingegneria”

di Redazione | 2 min

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Daniela Fuschini

Ostellato. Nessun pregiudizio sulla fusione tra Ostellato e Fiscaglia, ma la necessità di definire un progetto che porti davvero a un miglioramento sociale per le comunità. Si può forse sintetizzare così il pensiero di Daniela Fuschini, segretaria del circolo Prc XXV Aprile Ostellato – Fiscaglia.

“Ben venga un progetto che apra la discussione su come dovrà essere il nostro territorio da qui ai prossimi 20 anni e, la proposta provocatoria della Cgil  di qualche tempo fa che prospettava una provincia divisa in 4 comuni, andava nella direzione di scuotere una politica profondamente intorpidita”, afferma Fuschini che però nota come “la modalità con cui questa proposta (quella dell’unione Ostellato-Fiscaglia, ndr), per certi versi inaspettata dato che sino a qualche mese i politici locali dichiaravano che il futuro di Ostellato era con Argenta e Portomaggiore e non con Fiscaglia o Comacchio, è stata presentata subito dopo il tonfo del Pd alle ultime elezioni politiche, rischia di non avere un futuro. Il motivo è dovuto al fatto che il tutto è già stato tradotto in tifo da stadio: squadra sì fusione – squadra no fusione, a prescindere da cosa si andrà a fare anche perché lo studio di fattibilità lo vedremo, se va bene a fine estate”.

Per Fuschini è bene tenere a mente che “la crisi che si sta vivendo non si risolve con una operazione di ingegneria ma avviando un processo politico che prospetti una società più inclusiva, multietnica e solidale e dove le regole non vengono dettate solo dalle imprese. Pensare che tutto si risolva con una fusione perché così si avranno più soldi da spendere mentre le case dei nostri nonni e genitori sono vuote, i nostri pochi figli se ne vanno all’estero e si vuole rassicurare i nostri pochi cittadini che “nessun straniero varcherà i nostri confini”, beh, nessuna fusione potrà rilanciare le sorti di queste comunità”.

“Per cui qualsiasi progetto di sviluppo passa attraverso una idea di società più solidale, equa e consapevole che è finita un’epoca ma ne dovrà nascere un’altra più tollerante, giovane e colorata – conclude la segretaria del circolo Prc -. Questa è la sfida vera che si deve affrontare, sfida epocale, dato che abbiamo un governo che si diverte a buttare benzina sul fuoco e fa della divisione e dell’odio razziale la sua bandiera. Abbiamo le idee, le persone, gli entusiasmi per ricostruire la nostra società come è stato fatto dopo la fine della seconda guerra mondiale e dopo la lotta di Liberazione? Con o senza fusioni?”.

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