di Simone Pesci

“Tanti processi rinviati, sembra che nessuno sia colpevole. Cosa ci aspettiamo? Che nelle aule di tribunale non ci sarà giustizia e cadrà tutto in prescrizione”. Tuona così Milena Zaggia, che si fa portavoce degli Azzerati Carife riuniti in protesta fuori dal centro sociale “Il Quadrifoglio”, teatro del maxi processo Carife.

“Chiediamo giustizia attraverso la politica, e abbiamo grosse aspettative da questo governo” incalza Zaggia, riferendosi al fatto che “gli strumenti ci sono, come la legge 205 del 27/12/2017 per la quale attendiamo i decreti attuativi”. “Il premier Conte – proseguono gli Azzerati – ci ha incontrati e ci ha detto che i risparmiatori saranno risarciti. Come e dove troveranno i soldi non ci importa, ma lo facciano dal momento che hanno trovato 14 miliardi per salvare Montepaschi. E’ una situazione annebbiata, c’è un grosso groviglio, ma il popolo è stanco e le aziende chiudono perché non sanno come andare avanti”.

Il mirino si sposta anche sulle istituzioni ferraresi, colpevoli di essere assenti: “Dove sono?” si chiedono i risparmiatori traditi, fra i quali si sono appostati Paola Peruffo di Forza Italia e Nicola Lodi della Lega.

Il crac di Carife, spiega Luigi Ciannilli, partì “nel 2002 quando in pancia gli fu messa una società – Commercio e Finanza Spa, attiva nel leasing e nel factoring – che arrivò a perdere quasi 2 milioni di euro nel biennio 2010-2012”.

Un’altra questione agita le acque all’interno del sit-in, quella “dei 340 milioni di euro in deposito alla Banca d’Italia, che bastavano ma che adesso sembrano spariti”. Gli strumenti politici, secondo i manifestanti, ci sono, non resta che attuarli altrimenti “questo governo, se si comporterà come quello precedente, fra 5 anni, se non prima, andrà a passeggio come gli altri”.