Comacchio
14 Giugno 2018
I consiglieri replicano distintamente al sindaco Fabbri: "La nostra idea politica basata su documenti chiari". "Ok a insediamenti in luoghi più adatti"

Carli Ballola e Mari tornano sulla Ex Cercom, continuano le rimostranze delle opposizioni

di Redazione | 3 min

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Comacchio. Opposizioni consiliari all’attacco sulla Ex Cercom, alimentati nella loro contrarietà dalle recenti dichiarazioni del sindaco Marco Fabbri su “bugie e mezze parole che non corrispondono alla realtà”. Non restano in silenzio i presunti ‘bugiardi’: dopo la replica della consigliera leghista Maura Tomasi, sono i colleghi Sandra Carli Ballola ed Emanuele Mari a ribattere in due distinte note affidate alla stampa.

“Accuse fuori luogo – le definisce il forzista Mari – quelle sulle presunte bugie delle opposizioni in assenza di documenti. Pur non trattandosi ancora di un progetto definitivo, infatti, gli allegati alla proposta progettuale erano numerosi e sostanziali, più che sufficienti per verificare che la proposta è in contrasto con due piani urbanistici sovracomunali che prevedono altri siti per tali insediamenti, come ammesso dallo stesso sindaco sia in consiglio comunale che sulla stampa, il 29 maggio scorso”.

“La relazione illustrativa – scrive invece Carli Ballola (La città futura – Centrosinistra per Comacchio) – è un documento esaustivo, a cui segue un fatto, ossia una delibera datata 17 maggio in cui si afferma, tra l’altro, che l’intervento non è assoggettabile a Via (Valutazione Incidenza Ambientale) bensì ad Aua (Autorizzazione Unica Ambientale). Chiamati ad esprimerci preventivamente ci siamo espressi negativamente, articolando pubblicamente la nostra posizione politica, basata su una precisa visione della città che preferisce valorizzare pesca, turismo, paesaggio e agricoltura ad una fabbrica”.

A questa si aggiunge “la presa di posizione di tutte le associazioni ambientaliste: il progetto – nota Carli Ballola – non solo ripropone vecchi errori, ma comporta peggioramenti inaccettabili, con impatti caratteristici di poli industriali. La pianificazione di un territorio – aggiunge – spetta alla politica, non può essere demandata a organismi tecnici, agli enti dietro cui sembra volersi nascondere il sindaco: prima si sceglie cosa si ritiene utile e vantaggioso per la città, non si sospende il giudizio affidandolo ad altri”.

“Nulla contro lo sviluppo industriale rispettoso dell’ambiente, ma si trovino luoghi più adatti. Questo progetto va contro l’interesse della cittadinanza tutta, che non può essere dilaniata dall’alternativa tra una manciata di posti di lavoro (se mai ci saranno) e la perdita della dignità e integrità del proprio territorio. Noi siamo disinteressatamente dalla parte dei cittadini, il sindaco abbia la capacità di creare lavoro stabile e duraturo assecondando le enormi potenzialità della nostra terra”.

Mari e Carli Ballola reclamano infine un confronto più rispettoso. “A Comacchio si può fare politica ed esprimere il proprio punto di vista senza essere offesi e diffamati, senza subire attacchi ingiuriosi e velenosi? Che livello di politica pratica il sindaco Fabbri? Non certo il nostro – scrive la consigliera -: noi risponderemo con i fatti e i documenti”.

“Come il sottoscritto rispetta le posizioni altrui, Fabbri faccia altrettanto con la mia” scrive invece Mari.  “Non accetto di essere criticato per voler vedere applicati gli strumenti legislativi e per mettere in guardia il tutto dal rischio di deroghe: come spesso avvenuto in Italia, le sentenze che dicono che le deroghe non si potevano fare arrivano molti anni dopo”.

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