Cronaca
12 Maggio 2018
Forse Feher ha commesso anche altri reati: "Stiamo verificando vecchie denunce, per il momento non si può aggiungere altro"

Notificato il mandato di arresto europeo, Igor a processo per le rapine il 18 ottobre

di Redazione | 4 min

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Gli è stato notificato ieri sera, nel carcere di massima sicurezza appena fuori Saragozza dove è detenuto, il mandato di arresto europeo spiccato dall’Italia — e nello specifico dal tribunale di Ferrara e controfirmato dal procuratore capo Patrizia Castaldini su richiesta dei comandi provinciali dei Carabinieri di Ferrara e Bologna — nei confronti di Norbert Feher, alias Igor Vaclavic o Igor ‘il russo’ per le rapine commesse in serie tra la fine di luglio e l’inizio di agosto del 2015 tra Coronella e Mesola.

Ad annunciarlo è il colonnello dei Carabinieri Andrea Desideri, comandante del comando provinciale di Ferrara, che nel corso di una conferenza stampa indetta all’indomani della notifica del provvedimento che supera l’ordinanza di custodia cautelare, quegli eventi li ricorda uno ad uno, facendo i nomi delle vittime e classifica quei reati come “efferati, perché commessi nei confronti di persone anziane”. È una formalità giuridica, alla fine, l’ultima novità su Feher, ma è quella che gli permetterà di partecipare in videoconferenza al processo che si terrà a Ferrara a partire dal prossimo 18 ottobre per quelle tre serate selvagge in videoconferenza dal carcere di Zuera.

“Nel 2015”, spiega Desideri, “Vaclavic si è reso responsabile insieme ad altri componenti di una banda — ovvero Ivan Pajdek e Patrik Ruszo, ndr — di una serie di rapine, sequestri di persona e furti in provincia di Ferrara. La procura, concordando con le risultanze investigative emerse nell’individuazione degli autori di questi efferati reati ha avanzato al tribunale la richiesta di tramutare l’ordinanza di custodia cautelare in mandato di arresto europeo”.

La prima rapina risale al 26 luglio 2015 a Villanova di Denore, in piena notte: Alessandro Colombani rientra in casa e viene preso a bastonate prima di essere legato per vedersi portare via un cellulare, del contante e il portafoglio con dentro il bancomat che verrà successivamente usato per prelevare altri contanti. Passano 5 giorni e la stessa sorte tocca alla 94enne Emma Santi, alla quale vengono rubati anelli d’oro e catenine per poi venire fasciata e ritrovata solo due giorni dopo da un vicino di casa. L’ultima risale al 5 agosto di tre anni fa in via Coronella, quando la banda entrò in una casa, picchiò Giulio e Cristina Bertelli, padre e figlia, per poi anche in quel caso razziare l’abitazione, immobilizzare gli abitanti ed infine minacciarli per scoraggiarli a chiamare i soccorsi.

“Questo è quanto viene contestato a Vaclavic dalla polizia giudiziaria che continua a svolgere attività di indagine nei suoi confronti. Non verrà lasciato nulla di intentato sui suoi reati commessi in Italia”, continua Desideri, “e nel caso di specie è già iniziato il processo per le rapine commesse nel 2015. Il 15 dicembre — del 2017, ndr — c’è stata un udienza di smistamento che ha rinviato la prima udienza al 18 ottobre presso il tribunale di Ferrara. Per quanto riguarda Vaclavic la partecipazione al processo potrà avvenire a distanza, con la normativa che prevede l’utilizzo del collegamento in videoconferenza assistito da un legale e, nel caso si rendesse necessario, da un interprete. I detenuti correi — che invece si trovano in carcere a Ferrara e Piacenza, ndr — saranno invece tradotti in tribunale per partecipare alle udienze”.

Non solo: rimangono ancora in essere le indagini sugli eventuali complici di Feher, e soprattutto, sulla sua possibile responsabilità in merito ad altri reati. “Siamo tutt’ora in collegamento con la Guardia Civil e continuiamo a 360 gradi le indagini su eventuali complici sia in provincia di Bologna, sia in provincia di Ferrara che in altre parte del territorio nazionale. Faccio riserbo di comunicare ogni altra notizia ricordando che siamo vincolati dal segreto investigativo”, conferma il colonnello dei Carabinieri aggiungendo poi che “non sono arrivate altre denunce (successivamente agli omicidi Fabbri e Verri, ndr) ma ho avuto un incontro investigativo con il procuratore dal quale potrebbero emergere altri fatti che potrebbe aver commesso Vaclavic. Per il momento non posso aggiungere altro, stiamo scandagliando un quadro molto delicato, stiamo controllando vecchie denunce per capire se altri reati commessi, ragionevolmente nel ferrarese, in questi anni possano essere attribuibili a lui. Stiamo raccogliendo tutti gli elementi investigativi per circoscrivere gli eventi, ci stiamo muovendo su più fronti anche a livello nazionale”.

Per quanto riguarda invece la sua posizione giudiziaria in Spagna invece c’è ancora del lavoro da fare: “La polizia giudiziaria sta compiendo accertamenti chiesti dall’organo giudiziario. Ritengo siano a buon punto perché il quadro emerso su di lui è stato cristallizzato anche sulla scorta della collaborazione ancora vigente tra la Guardia Civil e i reparti operativi di Ferrara e Bologna perché le autorità spagnole possano avviare il processo per triplice omicidio e duplice tentato omicidio, ma sulla tempistica non posso esprimermi”, ha concluso Desideri.

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