Lagosanto
24 Aprile 2018
L'appello in vista della ormai prossima stagione balneare sui lidi comacchiesi per evitare un danno d’immagine al territorio 

I sindaci del Delta: “L’Ausl non chiuda posti letto con la scusa delle ferie estive”

di Redazione | 2 min

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Lagosanto. “Siamo ormai prossimi alla stagione balneare ed i turisti cominceranno in questi giorni ad arrivare. Dal punto di vista della sanità vorremmo essere in grado di garantire ciò che dà il resto della costa adriatica”. Inizia così l’appello sottoscritto dai sindaci del Delta del Po, quelli che guidano le comunictà servite dall’ospedale del Delta di Lagosanto.

A firmarlo, con in testa il sindaco Maria Teresa Romanini, anche i primi cittadini di Codigoro, Comacchio, Fiscaglia, Goro e Mesola. “In vicine realtà – scrivono ., sia della costa veneta che romagnola, per la stagione estiva, molte aziende sanitarie si attivano potenziando non solo la continuità assistenziale ma anche sostenendo l’attività negli ospedali”.

Per questo “speriamo che per la prima volta, dopo anni, possa succedere anche nella nostra realtà dell’Azienda Usl di Ferrara, di non vedere chiudere dei posti letto con la scusa delle ferie estive del personale, perché non è una motivazione credibile”.

Il problema deriva anche dal fatto che “se riprendiamo, dopo anni di crisi, come i dati sembrano confermare, ad essere meta turistica, vedremo raddoppiare quasi il bacino d’utenza ed è indispensabile essere preparati sotto il profilo dell’assistenza sanitaria”.

Perché i sindaci del territorio dell’ Opedale del Delta si auguramo questo? “Come è noto in questi mesi il nostro territorio è apparso spesso su giornali e programmi televisivi per le bellezze naturali e per le numerose manifestazioni e iniziative culturali. Presto i nostri lidi saranno abitati da molte persone che ci scelgono, da città o regioni vicine, anche per la prossimità di strutture sanitarie. Si tratta prevalentemente di turisti adulti (molto spesso anziani) e di famiglie, non tanto di giovani alla ricerca della vacanza mordi e fuggi o del “divertimentificio” che popolano altre vicine zone costiere”.

Peraltro anche nei momenti più bui di anni recenti si è assistito alle impennate estive dei flussi sul nostro ospedale, sia di ricorso al pronto soccorso, sia di ricoveri ospedalieri, diversamente da ciò che accade negli altri stabilimenti della provincia.

Ecco quindi che “ricordiamo all’Azienda Usl che perseverare in chiusure estive di attività e di posti letto nell’ospedale della costa crea un danno d’immagine ad un territorio che con tanta fatica si sta cercando di far rinascere e che non può permettersi di perdere attrazione nei mesi più produttivi per il turismo”.

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