Cento
20 Marzo 2018
Roncarati replica alle critiche: "Non abbiamo partecipato all'incontro perché non avremmo avuto alcuna possibilità di rispondere agli interrogativi"

Caricento: “Finiti sotto accusa, ma siamo estranei alla negoziazione”

di Redazione | 2 min

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Cento. “La Cassa di Risparmio di Cento è sotto accusa per uno sgarbo mai avvenuto”.  Il presidente Carlo Alberto Roncarati assicura che la banca centese è stata “immeritatamente collocata sul ‘banco degli imputati'” per via della mancata partecipazione al consiglio comunale straordinario convocato lo scorso venerdì a Cento.

“Giudico del tutto legittimo l’interesse manifestato da parte del Comune – premette Roncarati – nel discutere gli effetti che l’annunciata cessione della maggioranza delle quote azionarie da parte della Fondazione Caricento alla Banca Popolare di Sondrio, potrebbe determinare a carico dell’azienda bancaria, in particolare per quanto riguarda i livelli occupazionali, ed a cascata sull’intera area centese”.

Ma “quello che stona – e qui arriva l’affondo del presidente – è, almeno a giudicare dai titoli di stampa, la reazione critica apparentemente indistinta da parte di alcuni dei suoi componenti, nei confronti di due enti con ruoli e finalità totalmente diversi”.

La prima distinzione da fare, insomma, è quella tra Spa e Fondazione perché “la nostra azienda,  oltre a dover rispettare precisi, quanto usuali, vincoli di riservatezza, non è mai stata parte attiva in un negoziato dal quale è totalmente estranea”. Ecco perché “non abbiamo mancato di preavvisare con una lettera per tempo indirizzata al sindaco ed al consiglio comunale che la Cassa Spa, non avrebbe comunque avuto alcuna possibilità di rispondere agli interrogativi che ci sarebbero stati posti in quella sede”.

L’appello di Roncarati è tornare a fare una distinzione tra la banca e la Fondazione perché “questa vicenda ci ha arrecato uno spiacevolissimo danno di immagine e noi per primi, in quanto amministratori di un ente, che ha avuto – e continua ad avere – un ruolo importante per lo sviluppo della comunità centese, abbiamo il dovere di presidiarne funzioni e credibilità”.

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