Ascoltare e coinvolgere maggiormente i cittadini, cambiare radicalmente direzione e abbandonare atteggiamenti supponenti verso l’esterno e le litigiosità interne. È questo il succo dell’appello che Mario Zamorani e Paolo Niccolò Giubelli della lista +Europa con Emma Bonino lanciano al Pd e al centrosinistra, dopo la pensate sconfitta elettorale. Appello che sarà al centro di un incontro in programma giovedì 15 marzo alle 21.15 in via Ripagrande, 12, presso la sede Arcigay.
“Le elezioni del 4 marzo hanno determinato un pesante e preoccupante shock politico per la limpida vittoria di forze sovraniste, nazionaliste, populiste e antieuropee, che riteniamo inadatte al governo e portatrici di idee violente. A Roma come a Ferrara – scrivono i due -. Senza l’ascolto e il coinvolgimento di tutti i cittadini le forze politiche del centro sinistra di Ferrara non potranno determinare una inversione di rotta rispetto a questa deriva nazionale ma hanno la potenzialità, e quindi il dovere, di avviare immediatamente un percorso nuovo nella nostra città. Occorre un deciso cambiamento di direzione, nelle forme e nelle sostanze, occorre lo stop a supponenze verso l’esterno e a litigiosità interne”.
“Sulla base dei risultati attuali – osservano Zamorani e Giubelli – nelle elezioni comunali del prossimo anno la città passerebbe a chi, oggi, ha avuto la fiducia dei tanti cittadini che si sono sentiti traditi da coloro che dovevano tutelarli. Resta però evidente che chi ha vinto alle elezioni ha nei propri piani, ad esempio, lo sfascio dei conti pubblici e dunque un ulteriore indebolimento dei servizi al cittadino, oltre che l’abbassamento delle tasse per i più ricchi; per non parlare del deficit di diritto e di diritti. Per evitare questo rischio affermiamo che è necessario mettersi subito in movimento a partire da metodi e modalità operative del tutto differenti dai riti e dalle liturgie che in forme diverse i cittadini percepiscono nell’agire dei partiti e che hanno determinato una diffusa sfiducia nella politica del centro sinistra”.
“La trasparenza, la lettura laica dei problemi della città con le conseguenti ricette e il coinvolgimento dei cittadini devono essere il modus operandi, innovativo e in sintonia con una società che cambia – proseguono i due esponenti di +Europa -. Il cittadino vuole essere ascoltato e protagonista ed è nostro dovere fare in modo che così sia. Indipendentemente dalle appartenenze politiche e dai ruoli svolti nella società riteniamo che solo in questo modo sarà possibile sia affrontare con credibilità i problemi di Ferrara, sia recuperare la fiducia delle donne e degli uomini della nostra città per un progetto laico di società aperta”.
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