Attualità
3 Marzo 2018
Govoni: "Il progetto rappresenta un modo per spiegare e per dimostrare quanto l'uomo sia importante al centro dell'economia"

Il Mantello. Un sogno che diventa realtà per 260 persone

di Redazione | 2 min

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In poco più di un anno di esistenza “Il Mantello” ha coperto i bisogni di prima necessità di 260 persone.

“Per sostenere e portare avanti Il mantello – spiega Laura Roncagli, presidente di “Agire sociale”, ente gestore dell’emporio solidale Il mantello – abbiamo lavorato su due binari: responsabilità sociale d’impresa e volontariato. Il progetto riesce ad andare avanti e a raggiungere i suoi obiettivi grazie a molte aziende che donano beni e servizi, ma il valore aggiunto è proprio il volontariato”.

Il progetto comprende 51 volontari con un’età media di 49 anni. Di questi il 47% ha un lavoro e una laurea. “La differenza in questo progetto la fanno le persone che credono in noi e in quello che facciamo. Noi ci occupiamo di aiutare queste famiglie e di far in modo che ci sia benessere in questa società, ma soprattutto che tutti siano sullo stesso livello, nessuno deve rimanere indietro.”

“Il progetto – commenta Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio che ha ospitato la conferenza – rappresenta un modo per spiegare e per dimostrare quanto l’uomo sia importante al centro dell’economia, e mostra come il benessere debba essere diffuso. Il mantello non si occupa di famiglie molto povere e con dei problemi relazionali, ma di famiglie che riescono comunque, anche se con grande difficoltà, ad affrontare la vita di tutti i giorni”.

“Proprio per questo motivo – si aggancia Anna Zonari, coordinatrice del progetto – la nostra gente non era conosciuta dai servizi in quanto non abbastanza povera”.  I beneficiari al momenti sono 260 persone ovvero 67 nuclei familiari, il 46% sono minori e la maggior parte hanno meno di sei anni. Sugli scaffali del Mantello si possono trovare cibi a lunga conservazione, pasta, riso, pane, farina, igiene della persona e della casa e i prodotti più difficili da reperire sono l’olio, il tonno, la carne in scatola e i prodotti per i bambini. I partner donano servizi essenzialmente per la gestione dell’emporio (logistica e formazione) e per i beneficiari (borse di studio, orientamenti al lavoro, attività sportive).

“A volte si parte da un sogno – conclude Anna Zonari -, strada facendo si incontrano ostacoli e difficoltà, ma ciò che conta è chi si ha vicino e chi percorre con te questa strada. Nonostante i molti eventi annullati causa maltempo, ieri abbiamo deciso di lasciare aperto l’emporio. Questo fa capire quanto per noi sia di fondamentale importanza questo progetto. Come associazione di volontariato non siamo tenuti a fare un bilancio di sostenibilità, ma è quello il nostro obiettivo”

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