Politica
1 Marzo 2018
Dibattito con Presini, Ferrucci, i candidati e gli insegnanti precari che rischiano di perdere il lavoro

Potere al Popolo punta sulla “vera buona scuola”

di Redazione | 2 min

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Un incontro-dibattito sull’istruzione organizzato da Potere al Popolo per oggi, giovedì 1 marzo, presso la sala del centro sociale “Il Parco”, in via Canapa 4. Molte le proposte di PaP in materia di scuola – “perché la vera buona scuola è pubblica, gratuita e di qualità” – e università – “che non è un’azienda” – da condividere con la cittadinanza in vista delle elezioni del 4 marzo.

All’appuntamento – che inizierà alle 19.30 con il consueto aperitivo, a cui seguirà alle 20.30 il vero e proprio dibattito – interverranno Mauro Presini del Comitato Lip Scuola e maestro elementare, Antonio Ferrucci del direttivo Usb di Ferrara e docente dell’istituto Carducci, Francesco Ganzaroli dei Link, due maestre dei circa 5300 insegnanti che rischiano di perdere il posto di lavoro in seguito alla decisione del consiglio di Stato, Amalia Buono e Caterina di Leo, i candidati PaP, Elio Tavilla, professore presso l’università di Modena e Reggio Emilia, Daniela Fuschini, con esperienza nella formazione professionale e Stefania Soriani, docente di scuola primaria.

“Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande: I Care. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario esatto del motto fascista -Me ne frego”. Dalla citazione di don Milani partono le riflessioni di Potere al Popolo secondo cui “gli interventi legislativi in tema di istruzione e formazione adottati negli ultimi anni non hanno fatto altro che minare ulteriormente le fondamenta di quella istruzione realmente paritaria, egualitaria e qualitativa che la nostra Costituzione prevede”.

“Taglio dei fondi e attacchi alla libertà d’insegnamento e ricerca, precarizzazione del lavoro e blocco dei salari sono divenuti ormai la norma – spiegano i candidati -. Il modello aziendale che pervade ogni grado dell’istruzione – performance, progetti, schede di valutazione, manager, obiettivi, competizione, classifiche, ricerca di fondi privati – ha ridotto l’istruzione pubblica a una macchina complessa ma pur sempre definanziata, burocratizzata e omologata, penalizzante l’autonomia creativa di studenti e docenti”.

“È nostro dovere da persone di sinistra avere invece a cuore l’istruzione, così come ricorda don Milani – assicura PaP – e continuare a pretendere che questa sia accessibile a chiunque, gratuita fino ai più alti gradi, laica e aperta davvero a tutte e tutti; vogliamo un’università pubblica, gratuita, con un reale dritto allo studio per chi non ha i mezzi, e vogliamo che la ricerca nel nostro paese sia libera da interessi e pressioni economiche e possa svilupparsi in autonomia, vivendo dei soli finanziamenti pubblici e mettendosi al servizio della collettività”.

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