Conferma tutto quanto scritto nel proprio curriculum, tranne forse una cosa ma che sarebbe dovuta a un errore della segreteria del dipartimento e non a lui Gastone Ave, il prof di Urbanistica Unife a processo per aver ‘dopato’ le proprie credenziali nel concorso per ottenere la cattedra.
Ave si è sottoposto all’esame, rispondendo alle domande della procura e, soprattutto, a quelle molto più dettagliate e ‘ficcanti’ della parte civile (l’avvocato Marco Linguerri per l’accusatore, il prof Gianfranco Franz).
Difficile dire però se le sue siano state risposte davvero risolutorie. In particolare per la contestata partecipazione alla redazione del piano urbanistico di rigenerazione della città di Valparaiso e all’ideazione dell’equivalente a Montevideo, il prof ha specificato, nel primo caso che “non abbiamo prodotto alcun documento perché è venuta meno l’intesa tra il governo Cileno e quello Italiano”; nel secondo ha indicato invece in una pubblicazione accademica degli atti dei seminari e in un successivo ‘impegno’ dell’amministrazione cittadina e statale la ‘prova’ del lavoro svolto. Rimane il fatto – almeno da quanto emerso nell’udienza – che in entrambi i casi sembra mancare un documento specifico, ma si tratti bensì di atti attinenti a un livello precedente quello della redazione di un vero e proprio progetto, anche se Ave ha sostenuto con forza trattarsi di una cosa normale in questo contesto.
Il prof ha confermato anche la sua partecipazione nella fondazione delle due reti universitarie Unitown e Routes – altri elementi contestati da accusa e parte civile – e il suo ruolo di tutor per una dottoranda. Qui però le prove documentali dicono esplicitamente altro: la tesi riporta il nome del prof Paolo Ceccarelli come tutor (così indicato anche dalla stessa ex dottoranda nel corso della scorsa udienza) così come il documento rilasciato dall’amministrazione universitaria. Su questo punto Ave ha specificato che potrebbe essere stato tratto in errore dalla disorganizzazione della segreteria – segnalando che in un altro documento era indicato proprio Franz come tutor, anche se appartenente a un’altro dipartimento, quello di Economia – , ma ha anche ribadito di ritenere di aver fattivamente svolto il compito di tutoraggio, mentre secondo la ex studentessa il suo ruolo fu solo quello di averle consegnato una tesi da cui prendere spunto per l’inquadramento del tema e per la bibliografia.
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