Il consigliere in pectore, forte dei voti ricevuti alle amministrative che lo posizionano alcune posizioni dietro a Simeone, accetterà l’incarico, anche se “non vi nascondo qualche remora – confessa su Facebook -, e non solo per gli impegni personali che non sono gli stessi di quasi quattro anni fa”.

A spingerlo verso il sì ha contribuito indirettamente un tweet del sindaco Tagliani, “poi cancellato, in cui ancora una volta mancava di rispetto ai residenti del mio quartiere insinuando che alla manifestazione per la Gad ci fossero solo le “truppe cammellate” della Lega, quando io stesso ho visto coi miei occhi molti residenti, alcuni dei quali so che, come me, non votano Lega”.

Ma la Gad, assicura Marcucci, “non sará l’unico argomento che spero di portare in consiglio”. Marcucci confida nel supporto del gruppo Cittadini 5 Stelle Ferrara (che sono però in netto contrasto con il gruppo consiliare cui aderirà) e di “tanti attivisti del movimento ferrarese che hanno lavorato per la certificazione e per le elezioni del 2014”.

Ma lo strappo interno secondo Marcucci potrà essere ricucito e “adesso porteró la nostra voce in consiglio comunale, sicuro dell’aiuto anche dei miei colleghi del M5S Ferrara”.