Ancora un’udienza e poi si saprà se Mauro Pizzo, accusato di aver investito volontariamente una prostituta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio di quest’anno, verrà condannato o assolto.
Dopo la richiesta di pena a cinque anni di carcere avanzata dal pm Giuseppe Tittaferrante (con il sostegno della parte civile, ovvero la ragazza investita, rappresentata in giudizio dall’avvocato Massimo Soffritti), è toccato alla difesa di Pizzo che ha chiesto l’assoluzione o, in subordine, la derubricazione del reato dal lesioni volontarie a lesioni colpose dovute alla violazione delle norme di prudenza nella circolazione stradale. Richiesta, quest’ultima, che cozza decisamente con quanto raccontato dallo stesso Pizzo al giudice: ovvero che la ragazza fosse caduta da sola mentre camminava davanti alla sua automobile.
Alle conclusioni della difesa si è associato anche l’avvocato che rappresenta la compagnia assicurativa, chiamata come responsabile civile.
Il giudice Sandra Lepore ha aggiornato l’udienza al 24 ottobre per eventuali repliche e per la lettura della sentenza.
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