Due donne di 33 e 46 anni e un uomo di 42 anni, vicini all’area anarchico insurrezionalista, animalista e ai movimenti No Tav, sono finiti a processo in tribunale a Ferrara con l’accusa di aver portato, senza giustificazione, fuori dalla loro abitazione, due bastoni di legno, ritrovati dai carabinieri nel baule della loro automobile davanti alla fermata dell’autobus vicina al carcere di via Arginone.
La scoperta da parte dei militari era avvenuta nella mattinata del 30 gennaio 2021 quando, durante i controlli precedenti una manifestazione anarchica che si sarebbe tenuta, il giorno seguente, davanti al penitenziario ferrarese, i carabinieri avevano fermato e identificato i tre, apprendendo che le due donne avevano già precedenti specifici per danneggiamento, imbrattamento, partecipazione a manifestazioni non autorizzate davanti alle case circondariali del nord-est Italia e ai tribunali e oltraggio a magistrati e forze dell’ordine.
Per questo motivo, in un secondo momento, i carabinieri avevano così proceduto al controllo dell’automobile, una Fiat Panda gialla, con cui gli odierni imputati erano arrivati sul posto, trovando all’interno del bagagliaio quattro bombolette spray, alcuni manifesti contro la diffusione del 5G, quattro libri a sfondo politico, ma soprattutto un manico di legno lungo 44 centimetri e un bastone, sempre di legno, lungo 72 centimetri, entrambi sequestrati dai militari e attualmente al centro del processo nei loro confronti.
Durante l’udienza di ieri, martedì 30 aprile, davanti al giudice Rosalba Cornacchia del tribunale di Ferrara, è stato sentito il maresciallo capo del Nucleo Informativo del comando provinciale dei carabinieri di Ferrara che, nel raccontare come i controlli si fossero intensificati nei giorni precedenti alla manifestazione, tra cui appunto quelli vicino alla casa circondariale dell’Arginone, ha ricordato di aver svolto le perquisizioni personali dei tre e una domiciliare, tutte però con esito negativo.
Si torna in aula il 21 maggio.
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