Il fatto è accaduto lo scorso febbraio, nella notte tra il 25 e il 26. Il processo è entrato nel vivo martedì con le testimonianze chiave. Parliamo dell’investimento volontario di una prostituta avvenuto in via Bologna ad opera di Mauro Pizzo, 52enne residente a Poggio Renatico e oggi agli arresti domiciliari.
L’accusa mossa dal pm Giuseppe Tittaferrante è quella di lesioni personali aggravate. In quella notte – come confermato anche da una testimone – l’uomo si presentò a bordo della propria auto per ben tre volte in un’ora davanti ad alcune prostitute, chiedendo i loro servigi. Ma le ragazze – tutte sudamericane – vedendo che era alterato e ubriaco lo rifiutarono. Non solo, sospettando futuri guai in un’occasione una di esse lo filmò con il telefono cellulare, riprendendo l’auto e la targa, fondamentali poi per le indagini dei carabinieri.
E, infatti, i guai arrivarono presto: passando di nuovo per via Bologna, Pizzo puntò con la sua auto una delle ragazze, accelerando con l’intenzione di metterla sotto. Cosa che effettivamente avenne: la giovane – 28 anni – venne sbalzata verso l’alto, piombando sul cofano della vettura e subendo la frattura di una vertebra, prognosi di 60 giorni, costretta a portare il busto fino a un mese fa. Le altre ragazze la soccorsero e chiamarono immediatamente le forze dell’ordine e l’ambulanza, vedendo nel frattempo l’imputato andare dentro la pista ciclabile allora in fase di realizzazione, uscire dall’auto, inveire contro di loro e ripartire.
Le indagini dei carabinieri – anche grazie al filmato – hanno permesso di individuare e arrestare molto in fretta l’uomo e trovare nella sua auto anche delle ammaccature compatibili con l’urto contro la giovane ragazza.
Il giudice Alessandra Lepore ha fissato la prossima udienza per il 13 settembre, quando si concluderà la fase istruttoria con l’escussione degli ultimi testimoni e quando dovrebbe essere sentito anche l’imputato.
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