Attualità
17 Settembre 2017
Musica, laboratori e incontri hanno animato il sabato pomeriggio in piazza Castello

Culture dal mondo nella Ferrara che Accoglie

di Redazione | 2 min

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Musica, talenti e culture dal mondo hanno dato colore al grigiore che minacciava il sabato pomeriggio dei ferraresi, che passando per piazza Castello hanno potuto imbattersi in una ‘Ferrara che accoglie’.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ferrara e organizzata da una rete di associazioni, cittadini, cooperative e istituzioni assieme alle comunità straniere del nostro territorio, ha voluto offrire alla città la possibilità di toccare con mano le culture che sono parte integrante della nostra città.

E mentre con il palato era possibile farlo grazie alla ‘Pappamobile’, scoprendo nuovi gusti di culture per molti ancora inesplorate, i più curiosi potevano avvicinarsi all’arte dell’hennè con la comunità pakistana o della versione “nata in Cina dell’arte che in Italia è conosciuta con il nome giapponese di origami”, spiega Xian Lu, del centro culturale italo-cinese.

Toccare con mano, ma anche col dialogo, è stato possibile grazie a persone che a Ferrara ci vivono, per esempio, “dall’aprile 2009 – racconta Abu, un cittadino che dalla Costa d’Avorio è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa della guerra, scoppiata nel 2002. “Io sono un rifugiato politico – rivela – perché facevo il responsabile giovani di un partito. Ho vissuto a Roma per un po’, finché non ho ricevuto la telefonata di Camelot che mi ha detto di venire a Ferrara”.

Dopo un’iniziale impiego lavorativo di 120 ore, spalmate in “due o tre al giorno – prosegue Abu – era impensabile stare a casa senza fare niente per uno che era abituato a lavorare tutto il giorno. Io facevo anche l’allenatore di calcio, così ho chiesto se potevano impiegarmi in quello che ero bravo a fare, così mi hanno affidato una squadra. Beh, adesso ci troviamo con 200 bambini e 11 squadre, e io sono riconosciuto nell’albo della Federazione Italiana Calcio. E questo grazie a chi non mi ha visto solo come Abu l’africano”.

Tra la folla anche il sindaco Tagliani, l’assessore Chiara Sapigni, e monsignor Gian Carlo Perego, a passeggio tra un saluto e l’altro, prima che un gruppo di danzatrici nigeriane, del progetto accoglienza del Centro Donna Giustizia, facesse ingresso sul palco, completando l’atmosfera con l’ingrediente musicale.

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