Cronaca
26 Maggio 2017
Dalle carte depositate dalla procura di Bologna emergerebbe che i carabinieri conoscessero da mesi Norbert Feher

La vera identità di “Igor” era nota già dall’estate 2016

di Redazione | 1 min

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"Ci ha rovinato l'esistenza, ci ha messo a dura prova, minando la serenità della nostra famiglia, ma io credo nella giustizia". A parlare in aula è il marito della donna di 56 anni che, tra il 2019 e la fine del 2023, per cinque lunghi anni, secondo l'accusa, soprattutto davanti alla scuola primaria dell'Alto Ferrarese dove lei insegnava, sarebbe stata perseguitata da un uomo di 80 anni

Gli inquirenti sapevano che Igor Vaclavic era un alias di Norbert Feher fin dall’estate del 2016. Lo scoprirono cercando quello che poi è diventato il killer di Budrio e del Mezzano in relazione alle rapine commesse nel nostro territorio, frugando Facebook e trovando proprio il profilo divenuto noto solo molto dopo.

A rivelarlo – secondo quanto scrive l’edizione di Bologna del ‘Carlino’ – sarebbero le carte depositate dalla procura felsinea per giustificare la richiesta di custodia cautelare in carcere per Norbert Feher, il cui vero nome compare così per la rima volta nelle carte giudiziarie, per l’omicidio del barista Davide Fabbri.

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