Politica
25 Aprile 2017
Il responsabile economia del Pd contesta le dichiarazioni di Zagatti

Jobs Act. Zaghini: “La Cgil alimenta disinformazione”

di Redazione | 3 min

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“Il confronto, infatti, non può prescindere dalla serietà e dalla buona fede dell’interlocutore”. Si inasprisce ulteriormente il clima tra Partito democratico e Cgil a Ferrara. Questa volta a gettare benzina sul fuoco è Eric Zaghini, responsabile economia della segreteria provinciale.

Zaghini riprende le dichiarazioni di Zagatti uscite su Estense.com e le usa contro lo stesso segretario della Camera del lavoro, dicendosi “sgomento” nell’avere letto “che i rappresentanti locali del più rappresentativo sindacato italiano, ancora una volta, hanno piegato, a sostegno delle proprie tesi, i numeri da loro stessi elaborati e linkati”.

Cos’è successo? Zagatti, nel criticare il Jobs Act, aveva citato le tabelle dell’osservatorio sull’economia del lavoro in provincia di Ferrara per sostenere che “è vero anche che il lavoro a tempo indeterminato è entrato nel dibattito pubblico ma è uscito dal mercato del lavoro”.

Per Zaghini invece si tratta di “foga con cui la Cgil si affanna a demolire il Jobs Act”, che “induce lo stesso sindacato ad alterare, nella propria narrazione catastrofista, ciò che le tabelle dicono”.

Arriva quindi il ragionamento del responsabile economia Pd: “dire, come fa Zagatti che l’Osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Ferrara dell’Ires “consegna alcuni dati allarmanti sui quali poter valutare l’opportunità di rivedere radicalmente il giudizio sul Jobs Act da larga parte della politica”, poiché, “secondo il rapporto dal 2015 al 2016 calano del 39.6% i contratti a tempo indeterminato” a Ferrara, omettendo il non trascurabile particolare che il confronto è stato fatto tra i nuovi contratti attivati e non sul totale dei contratti in essere, equivale, semplicemente, a dire il falso”.

“La tabella citata da Zagatti, infatti, altro non dice che – prosegue Zaghini – nel 2016 sono aumentate le attivazioni di nuovi contratti a tempo indeterminato rispetto al 2015, ma che queste sono aumentate meno (-39,6 per cento per l’esattezza) rispetto a quanto lo fossero nel 2015 rispetto al 2014. In altri termini, non c’è stato un calo, ma un minor aumento! Il che, lo capisce anche un bambino, non è proprio la stessa cosa”.

“Non so a chi faccia bene – aggiunge – alimentare questa disinformazione finalizzata esclusivamente alla demolizione di una riforma del lavoro che ha avuto il merito, tra l’altro, di riordinare le tipologie contrattuali esistenti e di introdurre per la prima volta nel nostro Paese le cosiddette politiche attive per il lavoro (come l’assegno di ricollocazione), che stanno attraversando proprio ora la fase di sperimentazione, ma che andranno a breve a regime”.

“La situazione economica e socio-occupazionale del ferrarese è certamente complessa – conclude Zaghini -, soprattutto se si confrontano gli indicatori “domestici” con quelli del resto della regione. Ben venga, dunque, un confronto franco e sincero sulle innegabili problematiche e sulle proposte da mettere in campo. Ad una condizione: si eviti di alterare i dati e di piegarli a sostegno delle proprie tesi. Il confronto, infatti, non può prescindere dalla serietà e dalla buona fede dell’interlocutore”.

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