Sport
28 Gennaio 2017
L'atleta ferrarese in forza alla Sanpierina si racconta, dall'esordio agli ultimi successi

Mazzoni: “Il gioco delle bocce è un’emozione unica”

di Redazione | 3 min

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Per lui il gioco delle bocce non è solo una disciplina sportiva ma uno stile di vita. Stiamo parlando di Andrea Mazzoni, classe 1984, ferrarese che pratica questo sport nella specialità Raffa tradizionale, la più diffusa in Italia. “Nel nostro Paese la Raffa conta più di 50.000 giocatori – inizia Mazzoni -. Gioco per la società Sanpierina di Bologna, ma per anni ho difeso i colori biancoazzurri di Ferrara, prima di passare a Verona per un quadriennio importante”.

Un amore, nei confronti delle bocce, che prende forma molto presto: “La mia passione è nata agli inizi degli anni Novanta quando la mamma mi accompagnava al parco giochi accanto alla bocciofila La Ferrarese. Guardando le bocciate dei giocatori esperti, tra cui mio papà, è nata in me la voglia di provare. Ricordo come fosse ieri il mio esordio in gara: alla Rinascente di Ferrara in una calda mattina di maggio, nel 1993. Avevo solo 9 anni e quei piccoli avversari mi sembravano extraterrestri dotati di superpoteri; poi, nel 1994, il mio primo maestro ha aperto un corso di scuola bocce (in cui eravamo soltanto 3 iscritti) e mi ha dato le dritte per migliorare”.

Di strada, Andrea Mazzoni, ne ha fatta davvero parecchia, conquistando svariati titoli a tutti i livelli, tanto da annoverarlo tra i più quotati in ambito nazionale, e dopo aver vinto una gara molto importante, fatta ad ostacoli. “Ho attraversato una malattia (linfoma di Hodgkin), proprio nell’anno della maturità al liceo, affrontando le cure e iniziando la risalita verso la normalità. In quel periodo di malattia ho capito quanto fossero importanti, per me, le bocce: mi mancavano più di ogni altra cosa. Ho capito che la vittoria non era solamente quella che portava alla medaglia d’oro, ma anche solo riuscire ad entrare in campo per fare una partita tra amici. Grazie a quella esperienza ho capito quanto mi avesse dato il mio sport e quanto bello sarebbe stato tornare in campo”.

Ma quali sono le emozioni? “Giocare a bocce è un insieme complesso di emozioni. Prima di tutto il divertimento, il piacere di stare insieme agli amici in una partita di allenamento… poi il cuore che batte forte, l’emozione che mi impedisce di dormire prima di una gara importante. Quando entro in campo per competere tutto si trasforma: è sempre una sfida contro me stesso, contro quelle emozioni e sensazioni negative che possono interferire con una performance che a certi livelli deve avvicinarsi alla perfezione”.

Gli obiettivi di Andrea sono di valore: “Nel 2017 sto lottando per la conquista del Master Regionale, una speciale classifica che premia il numero 1 in regione. Spero, inoltre, di vedere riconosciuti i miei sforzi attraverso una collaborazione più stabile con la mia Federazione, ma questo non dipende soltanto da me”.

Mazzoni ci lascia con un motto a cui si ispira e trae spunto: “Per aspera ad astra. Se si potesse riassumere il mio percorso in una frase, sarebbe questa. Ho scritto una tesi di laurea (Andrea è in possesso di una laurea magistrale in Scienze dell’educazione e della formazione) in psicologia delle transizioni sociali, intervistando atleti che hanno vissuto il dramma di incidenti e di malattie. Chi riesce a superare questi momenti difficili, assumendo consapevolezza delle risorse perse e di quelle guadagnate, ne esce più forte e più pronto a raggiungere nuovi traguardi”.

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