Politica
9 Gennaio 2017
Il segretario del Sap: "Ci sono zone franche dove si creano delle sacche di clandestinità, spaccio e prostituzione"

Tonelli visita la Gad: “Si incentiva la licenza a delinquere”

di Elisa Fornasini | 3 min

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“La situazione di degrado in zona Gad è la fotografia dello Stato italiano che a suon di indulti, amnistie, depenalizzazioni e svuota-carceri incentiva la licenza a delinquere”. Gianni Tonelli, segretario nazionale del sindacato di polizia Sap, non usa certo toni leggeri nel criticare la condizione in cui versa il quartiere più difficile della città estense.

Il numero uno del Sap è arrivato a Ferrara domenica mattina per constatare in prima persona la situazione della Gad. Tonelli, che aveva annunciato la partecipazione all’iniziativa proposta dagli Insorgenti e dal gruppo Riprendiamoci Ferrara, ha ‘boicottato’ il presidio delle due associazioni per un tour al fianco di Nicola Lodi della Lega Nord.

“Che esistessero gli Insorgenti l’ho scoperto questa mattina, pensavo di essere stato chiamato dai cittadini” ammette il segretario del sindacato di polizia che ha quindi evitato il sit-in a favore di un giro con il Carroccio. Il viaggio nel degrado è partito dal Grattacielo e ha toccato via Poledrelli, viale IV Novembre, Acquedotto fino all’accampamento in via Modena.

“Ho notato diverse zone franche, dove si creano delle sacche di clandestinità e degenerazione su tutti gli aspetti, dall’intensa attività di spaccio allo sfruttamento della prostituzione – rendiconta Tonelli -. E’ una situazione problematica perché gli stessi profili sono complessi. Se le persone arrivano qui e accettano di vivere in queste condizioni, c’è motivo di pensare che non vogliano trovare una regolarizzazione ma continuare a mantenere l’anonimato come clandestini per nascondere attività illecite”.

Si arriva a parlare perfino di terrorismo. “Ci poniamo il problema di come il terrorista che ha compiuto l’attentato a Berlino sia riuscito ad arrivare senza problemi in Italia e non ci rendiamo conto che se si fosse infilato in una di queste zone franche, si sarebbe potuto nascondere per mesi e mesi” commenta Tonelli.

“Il problema va affrontato in maniera diversa, bisogna correggere il tiro sull’immigrazione perché questa gestione non favorisce l’integrazione, fa male a loro, crea delle sacche di clandestinità che favoriscono il business” prosegue il sindacalista di polizia che chiede di “ragionare in una logica di positività, riaprire i Cir (consiglio italiano per i rifugiati), istituire il principio di certezza della pena e offrire più risorse alle forze dell’ordine”.

“A Ferrara mancano almeno 150 agenti che permetterebbero un controllo quotidiano del territorio e un’attività di repressione più efficaci” chiosa Tonelli che torna con il pensiero ai suoi anni ferraresi quando era in servizio come agente nella città estense. “Ho lavorato qui dal 1996 al 2003, conosco bene Ferrara e mi dispiace constatare che la situazione sia degenerata negli anni. Al grattacielo era tutto un altro ambiente”.

“Questa visita conferma l’importanza della nostra battaglia – interviene Lodi, responsabile sicurezza e immigrazione della Lega -. Lo stesso Tonelli è rimasto sorpreso che queste zone siano terre di nessuno, dove è possibile spacciare cocaina ed eroina in pieno giorno. E’ un’emergenza” tuona ‘Naomo’ mentre mostra un ovulo di eroina “comprato domenica mattina, alle 11, dagli spacciatori che stazionano in bicicletta dalla Gad alle mura”.

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