Francesco Rendine
Ordinanza non rispettata e vigili urbani costretti a sostituirsi ai netturbini per raccogliere le bottiglie di vetro da terra: questa la situazione descritta dal consigliere comunale Francesco Rendine (lista Gol) nella zona dello stadio Paolo Mazza, dove dovrebbe essere in vigore – il condizionale è d’obbligo – il divieto di somministrare alcolici a due ore e mezzo di distanza dall’inizio degli appuntamenti sportivi.
I titolari di due diverse attività commerciali hanno segnalato la situazione a Rendine, secondo cui “sarebbe opportuno che la polizia municipale raccogliesse informazioni per scoprire e contestare chi distribuisce sostanze alcoliche in tutte le zone limitrofe allo stadio e contemporaneamente fermare le persone che superano le barriere con bottiglie di alcolici in mano piuttosto che controllare assiduamente all’interno della zona transennata gli esercizio che già rispettano i termini dell’ordinanza”.
Al contrario, ciò che si ritrovano a fare i vigili è piuttosto diverso: “È curioso, oltre che civicamente apprezzabile – commenta Rendine con ironia -, che all’inizio di ogni partita la polizia municipale raccolga le bottiglie lasciate dai beoni maleducati”. Ma la loro funzione dovrebbe essere più di prevenzione che di igiene pubblica, mansione per cui esistono capitoli di spesa e appalti ad hoc, e per questo motivo Rendine ha inviato un’interpellanza alla giunta di Tiziano Tagliani chiedendo “se e in che modo si ritenga di impedire la vendita di alcolici anche negli esercizi commerciali all’esterno dell’area transennata o, diversamente, ritenga utile disporre che la polizia municipale vieti che gli spettatori entrino all’interno della zona transennata con alcolici al seguito. E se si ritenga corretto impegnare la polizia municipale in luogo del personale Hera per la raccolta di bottiglie e lattine lasciate dai bevitori”.
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