E’ probabilmente un “pesce grosso” dello spaccio in città il 46enne tunisino M.K. arrestato venerdì mattina dai carabinieri e trovato con 28 panetti di hashish (2 chili), 36mila euro in contanti, numerosi cellulari, orologi, biciclette, tablet e una macchina fotografica. Lo si può evincere dalla quantità di stupefacente rinvenuto nella sua abitazione, che i militari sospettano sia solo una parte di quanto fosse capace di smerciare il 46enne (peraltro incensurato e regolare in Italia) al dettaglio e rifornendo altri pusher. Allo stesso tempo l’operazione ha fornito un’idea di quanto sia diffuso a Ferrara il consumo smodato di droga, fra giovani e non, e di quanto il fenomeno possa essere esteso anche a droghe pesanti come la cocaina.

L’arresto è avvenuto nella mattinata di venerdì al termine di una serie di indagini sul soggetto in questione. I carabinieri del Norm lo stavano tenendo d’occhio da qualche tempo, un mese circa, e hanno deciso di appostarsi in abiti civili sotto casa sua, in via degli Ostaggi. Quando M.K. è uscito è stato fermato e perquisito: nel borsello aveva 1.200 euro e qualche panetto di hashish. I carabinieri hanno quindi esteso la perquisizione all’appartamento dello straniero, dove hanno trovato il resto dello stupefacente e gli oggetti, risultati rubati dai successivi accertamenti. La maggior parte dell’hashish era custodita nella cantina di pertinenza dell’abitazione dell’arrestato, in uno stabile attiguo, così come gran parte del denaro (30mila euro).

Le biciclette rubate trovate nell’abitazione dello spacciatore

L’uomo, condotto in carcere, dovrà rispondere del reato di spaccio e di ricettazione. Le indagini dei carabinieri proseguono ora nel tentativo di individuare il canale di rifornimento, a partire dal dettaglio del timbro “Roma” presente su ogni panetto di hashish sequestrato. Gli orologi di marca trovati nell’abitazione risultavano ancora provvisti di etichetta con il prezzo e in buona parte, così come per i telefoni cellulari, i militari sono già riusciti a rintracciare i legittimi proprietari. Restano invece da individuare i proprietari delle biciclette, prive di numero di serie, ed è per questo che i militari hanno fornito alla stampa le foto affinché possano essere riconosciute da chi ne ha subìto il furto. In questo caso i proprietari potranno presentarsi presso il comando provinciale di via Carmine della Sala con la denuncia di furto per poter riottenere il maltolto.