Chi è passato almeno una volta, in passato, in piazza Fausto Beretta, sede di alcuni uffici comunali (Anagrafe, Igiene Pubblica), avrà notato l’indecorosa e abbondante presenza di guano di piccione sul marciapiede e, alzando lo sguardo, sui corpi dell’illuminazione pubblica. Da qualche tempo, precisamente dal 12 giugno, la situazione è radicalmente cambiata, per merito dei privati.
“Da anni, almeno dal 2012, facevamo delle segnalazioni al Comune, ma inutilmente”, raccontano Marcello Bugnoli e l’avvocato Stefania Beccati, entrambi con uffici in piazzetta Cacciaguida e, dunque, con passaggio quasi obbligato da piazza Beretta. “Un giorno un’agente della Polizia municipale, dopo l’ennesima segnalazione, si è presa carico delle questione e ha girato tutto all’ufficio tecnico preposto”. Di lì a poco i due privati sono stati contattati dal Comune per cercare una soluzione che, banalmente, significava posizionare dei dissuasori anti-piccione all’interno del portico, nei capitelli e nelle catene, “ma – rivelano – ci hanno detto che c’era poco da fare perché non c’erano soldi per fare un intervento simile”.
I soldi, allora, hanno deciso di metterli loro due, facendosi carico di contattare e, soprattutto, pagare un’impresa specializzata per il posizionamento dei dissuasori. Il Comune, da parte sua, ha almeno fatto pulire il portico da Hera e – la cosa potrà anche sembrare strana dato che si parlava di assenza di fondi – ne ha approfittato per cambiare gli apparati illuminanti vecchi, sostituendoli con dei nuovi faretti.
Per Bugnoli e Beccati non è stato tutto semplicissimo. Prima la scelta tra preventivi: quelli proposti da aziende indicate dal Comune, con cifre vicine ai 7mila euro, e quelli individuati da loro, molto più bassi, con la scelta finale che è ricaduta sull’azienda Edil Tecnica. Poi la trafila dei permessi e del parere della Sovrintendenza su quali dissuasori posizionare e su come posizionarli.
Alla fine però il via ai lavori è stato dato. Costo totale: poco più di 4mila euro, tutti, ovviamente, a carico dei privati che avranno il portafogli più leggero ma che almeno portano a casa (e in ufficio) la soddisfazione di aver restituito il decoro urbano a una parte della città.
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