Cronaca
14 Aprile 2015
Guzzinati: "Vicenda amministrativa, non penale". Uberti (Sant'Anna): "Giusta la scelta di non costituirci parte civile"

Cona, gli avvocati: “Ospedale costruito secondo le regole”

di Ruggero Veronese | 3 min

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unnamed (11)Alla conclusione della lettura della sentenza da parte del giudice Luca Marini, la tensione in aula si scioglie come neve al sole. Tutti assolti – ad eccezione dell’ex collaudatore Andrea Benedetti, condannato a sei mesi per una delle imputazioni ‘minori’ – e avvocati raggianti, alcuni dei quali vengono sommersi di abbracci e pacche sulle spalle da parte dei propri assistiti.

“Siamo molto soddisfatti, perchè finalmente è stato restituito l’onore all’ingegner Beccati”. Così gli avvocati Ciaccia e Guzzinati, difensori dell’ex responsabile unico del procedimento Giorgio Beccati, commentano la completa assoluzione per il proprio assistito. “Fin dal’inizio – afferma Guzzinati – abbiamo detto che questa era una vicenda amministrativa e non penale. L’abbiamo sempre detto e avevamo fiducia in questo asserto, ma siccome gli imprevisti sono sempre a portata di mano, è chiaro che a questo punto aspettavamo con ansia la decisione del tribunale, che è stata molto favorevole”.

 

Chi non si mostra sorpreso dell’esito del processo è l‘avvocato Lorenzo Valgimigli, difensore dell’ex direttore dei lavori Carlo Melchiorri. Proprio la posizione di Melchiorri (alla sbarra per omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio) è stata una delle più dibattute all’interno del processo, soprattutto in virtù dell’importante mole di intercettazioni telefoniche che lo vedevano come protagonista. “È una gioia immensa – afferma l’avvocato -. Devo dire che il processo, che pure cammina sulle gambe delle donne e degli uomini che lo interpretano, ha sempre questa magia: restituirti in un secondo tutte le sofferenze, le pene e lo stress che hai subito lungo l’arco di un dibattimento durato più di un anno, a cui si aggiungono i quattro anni di indagine”.

La sentenza finale, secondo Valgimigli, servirà anche per riabilitare l’ospedale agli occhi della cittadinanza: “È un processo che ha messo a capo una sentenza giusta all’esito di  un processo giusto, nel quale si è potuto stabilire che Ferrara ha dei professionisti come Rossi (ingegnere capo del Comune, ndr) e Melchiorri che non so quante città abbiano. Oggi i cittadini possono essere tranquilli e sicuri di avere un ospedale che è stato costruito nel pieno rispetto delle regole“.

Dello stesso avviso anche l’avvocato Andrea Toschi, difensore dell’ex dg del Sant’Anna Riccardo Baldi, anch’egli assolto dall’accusa di abuso d’ufficio:  “Eravamo sicuri che i giudici avrebbero capito. Le prove sono state chiarissime, sapevamo che i giudici stavano seguendo e sono stati attenti, quindi eravamo tutti molto fiduciosi. Siamo sempre stati sicuri del risultato? Si, sempre stati tranquilli“.

In aula ad ascoltare la sentenza anche Manuela Uberti, avvocatessa dell’ufficio legale dell’azienda Sant’Anna. L’ospedale nel processo era semplice parte lesa, non essendosi costituita parte civile nonostante le iniziali dichiarazioni dell’ex dg Gabriele Rinaldi. Oggi la legale si mostra soddisfatta della scelta compiuta: “Ho lavorato per dieci anni con delle brave persone, durante la costruzione dell’ospedale, e la sentenza conferma che la scelta di non costituirci parte civile è stata giusta. I problemi con le aziende li gestiamo in altre sedi, quelle civili: è lì che si verifica il gioco delle parti tra stazione appaltante e appaltatore”.

Un processo tutt’altro che secondario dal momento che sono in ballo ben 160 milioni di euro di riserve tecniche che il consorzio pretende dall’azienda ospedaliera, più altri 2,5 per un secondo appalto successivo alla costruzione dell’ospedale. “Si – conferma l’avvocatessa -, c’è una causa civile molto importante in queste sedi, che sono quelle naturali. Spero che ora si capisca che chi ha aperto questo ospedale lo ha fatto con onestà e competenza”.

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