Eventi e cultura
27 Gennaio 2015
La commedia dell'autore siciliano in scena al Teatro Comunale con il ritorno in città di Umberto Orsini

Un “Giuoco delle parti” più pirandelliano di Pirandello

di Redazione | 3 min

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Più pirandelliano di Pirandello. Il riallestimento del Giuoco delle parti con la regia di Roberto Valerio, in scena dal 29 gennaio al 1 febbraio al Teatro Comunale di Ferrara, ha un prologo e un epilogo che il drammaturgo siciliano non aveva previsto, e di cui Umberto Orsini, “capocomico” e protagonista della pièce, è in qualche modo anche autore, in perfetto stile pirandelliano.

Lo spettacolo giunge a quasi vent’anni di distanza dal celebre allestimento di Gabriele Lavia che segnò il debutto del regista Roberto Valerio come attore; affiancheranno Orsini Alvia Reale, Totò Onnis, Flavio Bonacci, Carlo De Ruggeri e Woody Neri. Il giuoco delle parti è una produzione della Compagnia Orsini in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze; le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Gianluca Sbicca.

La vicenda di Leone Gala, Silia e Guido Venanzi – rispettivamente marito, moglie e amante coinvolti in un triangolo d’amore, follia e indifferenza – è notissima. Gala è un filosofo che rifiuta discussioni inutili: invulnerabile al dolore e alla gioia. Scoperto il tradimento della moglie con il suo migliore amico, si allontana da casa con la sola condizione di sue visite quotidiane allo scopo di salvare le apparenze. La situazione precipita quando Silia intravede nell’offesa ricevuta da un gentiluomo l’occasione di liberarsi per sempre del marito, coinvolgendolo in un duello mortale.

Parte da qui la Compagnia Orini, che sposta l’azione sul terreno dei ricordi. A molti anni di distanza, rinchiuso in una stanza Leone Gala ripercorre ossessivamente i fatti, ricostruendo il cruento epilogo della vicenda attraverso memorie inevitabilmente frammentarie e distorte, offrendoci una sua versione dell’accaduto che amplifica i possibili piani della commedia pirandelliana.

«Decidendo di rifare Il giuoco delle parti», ha dichiarato Orsini, «ci siamo posti una domanda: ma questo protagonista, questo Leone Gala che dice di aver capito il “gioco della vita”, lo aveva poi compreso davvero? La didascalia originale di Pirandello ci descrive un Leone quasi serafico che, dopo aver mandato un amico al macello, si appresta a gustare il suo uovo alla coque quotidiano: un’immagine di cinismo sublime e insieme inquietante. Proprio questo sinistro aspetto della personalità di Gala ha fatto nascere in noi la domanda “ma davvero tutto finisce lì?”. Quest’uomo che parla continuamente di istinto e ragione, in fondo non è un uomo che… s-ragiona? E se così fosse, quale potrebbe essere la sua sorte i?».

Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Comunale di Ferrara giovedì 29 gennaio alle 21 (Turno A); venerdì 30 gennaio alle 15 (Turno Il Teatro Fa Scuola); sabato 31 gennaio alle 21 (Fuori Abbonamento); domenica 1 febbraio alle 16 (Turno E).
Venerdì 30 gennaio, al termine della recita pomeridiana, la Compagnia incontrerà il pubblico nella Sala Teatrale in un incontro coordinato dal critico Samuele Govoni.

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