Un manichino impiccato al ponte della pace e un messaggio che non lascia adito a dubbi riguardo al destinatario. Davvero una scena inquietante quella di fronte a cui si sono trovati gli automobilisti e i passanti che ieri mattina si trovavano sul Ponte della Pace. Dove qualcuno ha appeso la sagoma di un clown lanciando un messaggio che può essere visto, se non come una vera e propria minaccia, di certo come una dimostrazione di odio verso l’imprenditore ferrarese Roberto Mascellani.
“Ing. Mascellani, (im)prenditore? Ferrara dice NO, GRAZIE”. Questo il testo sul foglio di cartone appeso al manichino. Anche se l’aspetto più preoccupante è probabilmente quello legato al suo ‘allestimento’: vestito da pagliaccio e impiccato alle travi del ponte. Dall’ufficio di gabinetto della questura non giungono conferme ufficiali riguardo all’eventuale avvio di un’indagine contro ignoti per far luce sulla vicenda: la questura fa sapere che il macabro messaggio è stato scoperto durante la ricognizione mattutina delle volanti, ma che al momento non c’è ancora nessun atto ufficiale da parte degli inquirenti.
Non è la prima volta che Mascellani finisce al centro di contestazioni e minacce anonime. L’imprenditore edile ha realizzato attraverso le proprie imprese (Sinteco, Cir Costruzioni, Darsena F, e Magazini Darsena) numerose grandi immobili di Ferrara, tra cui il complesso Darsena City e la nuova area residenziale nel quadrante est fuori dalle mura cittadine, ma deve gran parte della sua fama anche al suo ruolo di ‘patron’ del Basket Club Ferrara dal 2000 al 2011. I guai per il gruppo Mascellani cominciano attorno al 2009, quando le grosse difficoltà a saldare i debiti e a pagare i lavori delle imprese sollevano un malcontento crescente da parte dei creditori.
È il giorno di Capodanno del 2010 quando davanti agli uffici della Sinteco, in via Garibaldi, qualcuno appende una nutria morta con un cartello appeso al collo: “Comune: Ferrara; Ufficio competente: il solito che pago; Committente: ing. Mascellani; Lavori: truffa; Importo: 100 milioni”. Sei giorni dopo davanti ai cancelli della procura viene posizionato il peluche di un maialino con una frase ancora più sintetica: “Roberto Mascellani. Vogliamo giustizia”.
La lista di persone che vanterebbero rivalse sull’imprenditore ferrarese conta sia imprese che hanno contribuito alla realizzazione degli immobili che istituti di credito come Carife, che vanta circa la metà dei crediti sugli immobili Darsena. Nel luglio del 2013 Mascellani ha rinunciato ad avvalersi al concordato preventivo, ritenendo troppo alte le pretese dell’arbitrato che fissava in oltre 80 e quasi 20 milioni di euro i debiti da saldare per le società Darsena Fm e Magazzini Darsena. Una scelta che ha dato il via alla procedura di fallimento per le società.
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