Politica
29 Agosto 2014
Con una società fondata a maggio si sarebbe aggiudicato in pochi giorni una commessa da 30mila euro

Expo 2015, l’appalto al braccio destro di Franceschini

di Daniele Oppo | 3 min

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unnamedIl ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini si trova nel bel mezzo di una bufera: il settimanale L’Espresso ha infatti rivelato che il suo braccio destro in materia di turismo si è aggiudicato un appalto per l’Expo 2015.

Il nome è quello di Stefano Ceci, 44 anni, imprenditore del settore (proprietario della Holding GH che si occupa di marketing turistico), consigliere al Turismo del ministro ferrarese (retribuito per questo lavoro 30mila euro l’anno) e anche direttore del “Laboratorio per il Turismo Digitale”, il think tank che dovrebbe risollevare le sorti del turismo italiano. Con una start-up – la Netbooking srl – fondata a maggio, pochi giorni prima della gara d’appalto, avrebbe vinto l’assegnazione gestita da Explora, società pubblica che gestisce la promozione dell’Expo 2015, prendendo in mano l’incarico di fornire ai siti web dell’Expo un sistema completo di prenotazioni online: dagli hotel ai viaggi per visitare la Lombardia e il resto d’Italia. Il software sviluppato dalla Netbooking, che ha sede a Trento, è inoltre frutto  di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Trentino costato qualche centinaia di migliaia di euro. Per lo scoop del settimanale vale però il condizionale perché lo stesso Ceci l’avrebbe in parte smentita facendo sapere che l’appalto non sarebbe finito alla Netbooking, bensì alla Trentorise, società interamente partecipata da enti pubblici, che usa il software fornito da Netbooking. Ceci, inoltre, si è reso disponibile a rinunciare al suo incarico di consigliere di Franceschini a tutela sia dell’immagine di Franceschini, sia della propria attività imprenditoriale e professionalità.

Se la notizia de L’Espresso risultasse fondata, si paleserebbe un conflitto d’interessi evidente, denunciato al settimanale anche dalle altre società partecipanti al bando che sono andate su tutte le furie. Conflitto ancora di più evidente se è vero – come riporta ancora L’Espresso – che spulciando la visura della società Expo 2015, questa risulta al 40%  per cento di proprietà del governo italiano, per il quale, tramite Franceschini, Ceci lavora.

L’imprenditore non è un uomo nuove della politica. Stando a quanto riportato sempre da L’Espresso, è stato infatti segretario del movimento giovanile della Dc di Reggio Emilia e nel 1998 divenne direttore dell’Apt dell’Emilia-Romagna, incarico che manterrà per 4 anni. Nel  2004 fonda il gruppo GH (Growth Hormone, ovvero l’ormone della crescita), mantenendo però saldi rapporti con la politica: nel 2006 è infatti consulente del governo Prodi, consigliere della Regione Puglia della Regione Sardegna, poi ideatore dell’Osservatorio nazionale del turismo costato qualche milione di euro e consulente della ministra Michela Vittoria Brambilla. Più recentemente è divenuto responsabile regionale della fondazione di Luca Cordero di Montezemolo Italiafutura e, infine, prode condottiero della campagna elettorale in favore di Mario Monti, fino ad arrivare a Franceschini che l’han indicato come l’uomo giusto per far cambiare verso al turismo.

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