Cronaca
23 Agosto 2014
Chiesta un'istruttoria all'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali

Cartello discriminatorio, insorge la Nazione Rom

di Redazione | 3 min

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“Il cartello scritto da Raffaele Goberti (Nuovo Centrodestra) e responsabile della Conad di via Garibaldi discrimina i cittadini poveri e va tolto subito”. Ad affermarlo è l’Associazione Nazione Rom che ha denunciato un caso analogo a Catania ed ottenuto l’immediata rimozione di analogo cartello razzista e discriminatorio contro Rom e Poveri.

L’associazione fa sapere che sulla questione è stato già richiesto formalmente dal Contact Center dell’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali di aprire istruttoria.

Il cartello razzista esposto in un Supermercato di Catania è stato rimosso il 21 agosto. La direzione aziendale di Decò Gruppo Arena ha chiesto ed ottenuto dal direttore del punto vendita di Piazza Cavour di togliere il cartello riportante autentiche parole di discriminazione ed incitamento all’odio etnico “non fate l’elemosina agli zingari davanti alla porta”. Il direttore del supermercato Salvo di Motta, davanti alle telecamere ed ai cronisti dei media giunti si giustificava con le seguenti parole: “non siamo razzisti ma i rom allontanano i nostri clienti”. Il 20 agosto – fa sapere Nazione Rom – Marcello Zuinisi legale rappresentante dell’Anr ha inviato una lettera all’Ufficio Nazionale anti-discriminazioni Razziali – Presidenza del Consiglio dei Ministri, al responsabile politico Unar, al premier Matteo Renzi, al direttore Marco de Giorgi, al responsabile del Contact Center Unar Paolo Ferrari e alla responsabile del dipartimento Pari Opportunità Ermenegilda Siniscalchi, chiedendo l’immediata apertura di inchiesta e condanna istituzionale del contenuto razzista del cartello anti Rom. “Ad oggi – fa sapere l’Anr – nessuna risposta: un silenzio assordante e da Palazzo Chigi e dalle istituzioni italiane sulla questione razzismo Anti Rom”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Adam Weiss, direttore legale Errc (European Roma Rights Centre): secondo l’organizzazione in difesa dei diritti umani con sede a Budapest – sostiene l’Anr – siamo di fronte a segnali inaccettabili di “puro razzismo” che nasconde un problema più grande “un vero e proprio clima di ostilità in Italia” contro l’etnia Rom. Lo stato italiano – prosegue Nazione Rom nella sua requisitoria – ha firmato accordi con l’Unione Europea nell’aprile del 2011 “per procedere all’improcrastinabile esigenza ed attuazione di concrete politiche di inclusione lavorativa, abitativa, scolastica e sanitaria della principale minoranza etnica, 12 milioni di persone (il 2% del totale dei cittadini europei), una nazione senza uno stato: l’etnia dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti”.

In Italia, i Rom sono lo 0,2%, una media notevolmente inferiore da ogni altro paese. “Nonostante questo – afferma l’Anr – la ‘questione rom’ assume ancora una volta, carattere di ‘emergenza sicurezza nazionale’: gli stessi contenuti posti dal governo Berlusconi/Maroni nel maggio 2008 con un apposito decreto legge. Una legge ritenuta anticostituzionale e rigettata da Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale. L’attuale Governo ha completamente abbandonato la strada intrapresa dagli esecutivi guidati dagli ex presidente del Consiglio Mario Monti e Gianni Letta: la strategia di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti varata dal Consiglio dei Ministri nel febbraio 2012 – prosegue l’Anr – non è applicata, le direttive della Commissione Europea su antidiscriminazione, lotta e contrasto alla dilagante povertà sono violate. Il nuovo governo invece di lottare contro la povertà attacca e criminalizza i poveri. Lo dimostra la campagna politico/mediatica sulle stazioni ferroviarie aperta dal Comitato Ordine e Sicurezza della Provincia di Firenze nel febbraio 2014 durante l’insediamento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi.

L’Associazione Nazione Rom parte costituente del Consiglio Nazionale Rom fa sapere di aver chiesto l’intervento della Commissione Europea “al fine di ripristinare la legalità istituzionale in Italia, il rispetto degli Accordi Quadro Strutturali, delle direttive europee e delle leggi nazionali antirazziste”.

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