Scandalo donazioni Covid. Richetti: “E’ inaccettabile, serve trasparenza”
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
La destra ferrarese continua ad agitare in maniera strumentale il criterio di "residenzialità storica" per ottenere un alloggio popolare, dimenticando quello che non ha fatto in questi anni: garantire davvero una casa dignitosa a chi ne ha bisogno
Nell'ultima settimana due sono stati gli incontri a Villanova con Fabio Anselmo e Sabrina Pignedoli e, dice Maria Teresa Pistocchi del Movimento 5 Stelle, "un sos corale si leva dalle piccole frazioni rurali del Comune di Ferrara"
“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin
I membri del Gruppo Informale per la Tutela del Territorio e della Salute da tempo si stanno occupando dell’attività del biogas e in diverse occasioni, negli ultimi anni, hanno denunciato la situazione delle strade comunali che "sono state danneggiate dal passaggio dei mezzi pesanti"
Dopo l’intervento di Calvano che ha chiuso le polemiche sul capitolo Area, Eric Zaghini si è detto solo soddisfatto a metà. Secondo il sindaco di Berra sono rimaste sul tavolo le questioni più importanti e, almeno ufficialmente, non ha ancora espresso il dietro front sulla possibilità di riconsegnare la tessera del partito. A ‘dirimere’ la questione abbiamo chiamato come ‘arbitro’ uno che conosce bene entrambi. Luigi Marattin, che tiene a precisare di rispondere alle nostre domande “non come assessore, perchè il rispetto e la correttezza istituzionale mi impongono di non entrare in questioni che attengono ad altri Comuni”. Può parlare però come esponente politico del Pd, “visto che questa vicenda ha chiaramente valicato i confini territoriali e aziendali”.
Che voto affibbia alla risposta del segretario?
“È positivo che ci sia stata una risposta, quel silenzio era davvero inopportuno. Quando si ripete ossessivamente che il partito deve essere unito, sono sicuro che non si intende “deve essere unito a condizione che la si pensi tutti allo stesso modo e si stia zitti e buoni”. L’interpretazione che ne si dà, tuttavia, è che la vicenda si sia conclusa nel momento in cui l’assemblea dei soci ha deciso di non corrispondere il premio di produttività al Cda uscente. A me pare che la questione stia in termini diversi. A fronte di un’opinione espressa da un sindaco in merito all’inopportunità di erogare quel bonus (un’opinione evidentemente corretta, visto che è stata fatta propria da tutti gli altri soci), quel sindaco è stato insultato dal Cda uscente, con parole gravi. Successivamente, quel sindaco ha ritenuto opportuno fare osservazioni molto precise in merito alla gestione dell’azienda in questi anni e sull’assetto dei servizi pubblici locali in provincia, affermazioni che ha correttamente sempre svolto anche nelle sedi istituzionali e politiche preposte. Inoltre, si tratta di un argomento su cui in passato, mi riferisco conferenza programmatica del Pd dell’aprile 2010 (questione sollevata anche da Ferrara Adesso, ndr), il partito si è espresso in modo chiaro, e in modo totalmente opposto a quanto poi avvenuto in pratica. Ce n’è abbastanza per spendere qualche parola in più, non crede? In passato il partito ha fatto sentire la sua voce per molto meno, quando in ballo c’erano protagonisti o interessi di peso diverso.
È d’accordo con la decisione paventata da Zaghini di ritirare la tessera?
Come lui, sono un impulsivo, e capisco bene il suo stato d’animo. Tuttavia Eric è un sindaco molto capace, e ha uno spessore culturale e politico non comune. Porta avanti da anni e con coerenza battaglie politiche e di principio, e non certo di tipo personalistico. Lancio una provocazione….Fossi in lui, più che restituire la tessera, considererei una candidatura alle prossime elezioni regionali!
Consigliere regionale? Ma davanti a lui ci sono nomi come Calvano e Zappaterra che promettono di fare il pieno di voti…
Sia Paolo che Marcella sono persone di prim’ordine, ci mancherebbe. E sarebbero ottimi candidati. Ma al momento non mi risultano candidature ufficiali, a meno che non siano state discusse altrove. E in ogni caso, mi devo essere perso il passo della Bibbia in cui sta scritto che i consiglieri regionali del territorio ferrarese debbano essere già stati decisi, e da tempo.
A parte tutto, tessera o meno, consiglio regionale o meno, rimangono sul tavolo le questioni aperte da Zaghini: la ‘stranezza’ di quattro aziende di gestione dei rifiuti in provincia, i bilanci di Area, l’affidamento in house a Comacchio…
Personalmente sono rimasto abbastanza colpito dalle accuse lanciate da Eric, e ricordo di aver pensato a cosa ne pensino i revisori di quell’azienda. Ma, lo ripeto ancora una volta, non mi sembra corretto – dato il ruolo che temporaneamente ricopro nel Comune di Ferrara – esprimermi in merito a questioni del genere, per rispetto istituzionale. Posso però esprimermi sul tema politico generale. La frammentazione dei gestori nel servizio raccolta rifiuti in provincia di Ferrara (e in, parte minore, sull’idrico) implica costi maggiori e quindi tariffe più alte. A Ferrara quest’anno le abbiamo ridotte (fino all’8% per le imprese, e dal 4% al 12% per le famiglie), ma in tutto il territorio provinciale le tariffe sarebbero più basse se avessimo la stessa situazione che c’è nelle altre province della Regione, vale a dire una maggiore concentrazione gestionale e maggiori economie di scala. Al contempo, non mi stancherò mai di dirlo, occorre una radicale riforma del sistema di regolamentazione pubblico regionale, che garantisca lo svolgimento di gare vere e che a vincere sia l’azienda più efficiente (pubblica o privata che sia). E che garantisca che il “bastone del comando” (in termini di decisione su tariffe e investimenti) sia saldamente in mano pubblica. Anche il Pd sembra pensarla così, ma per qualche strana ragione su questo tema non si riesce mai a passare dalle parole ai fatti. La decisione comunque non può che spettare ai sindaci del territorio, su questo non ci possono e non ci devono essere fraintendimenti di sorta. Ma se il compito del partito è elaborare idee e prospettive sui bisogni collettivi, almeno che non si insulti chi esprime una propria posizione. Tra l’altro coerente con il nuovo corso che Renzi sta dando alle politiche pubbliche e al rapporto tra enti locali e società partecipate.
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