Eventi e cultura
15 Luglio 2014
Concerto speciale "Tra Ferrara e la Luna" de Le Luci della Centrale Elettrica nel Cortile del Castello

Vasco Brondi con la nuova scena musicale italiana

di Redazione | 8 min

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(foto di Ilaria Magliocchetti Lombi)

(foto di Ilaria Magliocchetti Lombi)

Non sarà soltanto un semplice ritorno a casa, quello de Le Luci Della Centrale Elettrica a Ferrara, domani 16 luglio. “Tra Ferrara e la Luna” sarà infatti una serata evento che insieme a Vasco Brondi porterà in città alcuni dei protagonisti della nuova scena musicale italiana.

“Mi sono immaginato una festa a cielo aperto dentro il Cortile del Castello – racconta Vasco Brondi – Uno dei posti più magici di questa magica città. Si chiamerà Tra Ferrara e la Luna che è un verso di una bellissima canzone di Lucio Dalla. Io trasalivo sempre e mi emozionavo quando sentivo nominata la mia piccola città, in un libro, in un film o in una canzone. Mi sembrava splendido e stranissimo”.

La serata prenderà il via alle 19.30, con due concerti di apertura che vedranno sul palco una delle rivelazioni dell’ultima stagione, il cantautore Nicolò Carnesi (il suo ultimo disco “Ho una galassia nell’armadio” ha confermato tutto il bene che si diceva di lui) e la rockeuse Maria Antonietta (già sul palco con Le luci della centrale elettrica anche in occasione del concerto sold-out a Roma dello scorso aprile): “I loro dischi – scrive Brondi – sono stati la colonna sonora dei miei viaggi in furgone durante questo tour e per me sarà stupendo invece quel giorno sentirli suonare dal vivo su quello stesso palco”.

Dopo le esibizioni di Nicolò Carnesi e Maria Antonietta toccherà a Le Luci Della Centrale Elettrica salire sul palco per un concerto impreziosito dalla presenza di alcuni ospiti speciali: “Per questo ritorno a casa ho pensato di portarci le persone che ho conosciuto negli ultimi anni facendo questo strano lavoro, miei amici e musicisti che amo. Di portarli nella mia città, una città che continuo ad abbandonare e in cui continuo a ritornare. Ci sarà Dente che ho conosciuto proprio la prima volta che sono andato a Milano e abbiamo iniziato i nostri viaggi quasi assieme. Ci sarà Rachele Bastreghi dei Baustelle che ha una voce stupenda che mi gira sempre in testa e con la quale abbiamo anche registrato un pezzo assieme un paio di anni fa. E ci sarà Levante e sul palco ci scambieremo le canzoni. Sarà una giornata speciale e sono felice che sia a Ferrara”.

Sul palco con Vasco Brondi anche i musicisti che lo hanno accompagnato fin qui, l”’orchestrina spaziale” (così la definisce lo stesso Vasco) formata da Ettore Bianconi (elettronica e moog), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Daniela Savoldi (violoncello) e Andrea Faccioli (chitarre).

LE SCHEDE DEI PROTAGONISTI

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA

Le Luci Della Centrale Elettrica è il progetto di Vasco Brondi, trentenne musicista di Ferrara.

La rivelazione dell’artista avviene grazie all’omonimo demo autoprodotto, registrato in due giorni con tutta l’urgenza espressiva di un ragazzo di poco più di vent’anni. Niente sezione ritmica, solo una chitarra acustica, una elettrica e il rabbioso flusso di coscienza di Vasco.

Ciò che segue è un cammino che si pensava accessibile solo ad artisti stranieri: il disco passa di mano in mano, la pagina di myspace vede crescere esponenzialmente i propri contatti e su tutti i principali blog musicali cominciano a comparire recensioni e commenti estremamente positivi.

Tra i primi ad accorgersi delle potenzialità de Le Luci della Centrale Elettrica c’è anche Giorgio Canali, che decide di produrre l’esordio ufficiale. Il disco esce nel Maggio del 2008 per La Tempesta, raccogliendo immediatamente i consensi della stampa musicale e scatenando dibattiti su numerosi forum online.

Le dieci Canzoni da Spiaggia Deturpata, questo l’evocativo titolo dell’album, colpiscono per l’approccio punk alla chitarra acustica, per la presenza mai invasiva di Canali e soprattutto per i testi di Brondi, che viaggiano impazziti tra il centro e la periferia di una Ferrara provinciale ma territorio di un disagio universale.

Testi scritti d’istinto e cantati di pancia, aggrappandosi disperatamente a un immaginario che forse appartiene più a padri e fratelli maggiori, riuscendo proprio per questo a farsi voce credibile di una generazione che nessuno fino ad ora aveva ancora raccontato: quella che rimpiange i CCCP pur non avendoli mai visti, nella quasi totale assenza di riferimenti in cui vivono i giovani di questi “anni zero“, dei quali Brondi sembra davvero essere il perfetto cantore.

Il primo album coglie perfettamente lo zeitgeist di una generazione disillusa e devastata, riuscendo a fare poesia civile ad altissimo tasso emozionale, entrando nell’immaginario collettivo italiano, vendendo la ragguardevole cifra di 10,000 copie e meritando il “Premio Tenco” come Miglior Esordio del 2008.

L’enorme consenso di pubblico e di critica porta a copertine a ripetizione dei principali mensili rock (Blow Up, Rumore) e all’inserimento dell’esordio tra i 10 dischi più importanti del decennio da parte di Rolling Stone

Centinaia di concerti sempre più affollati, collaborazioni con altri artisti, reading e progetti speciali, un libro edito da Baldini Castoldi Dalai che diventa un piccolo best seller alternativo: l’attesa per il secondo album si fa spasmodica e il disco comincia a far discutere blogger e giornalisti ben prima della sua uscita ufficiale, che avviene il 9 novembre 2010, ancora per La Tempesta.

Vasco ne spiega il titolo con la consueta sincerità: “C’è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità”. E prosegue: “Le canzoni parlano di lavori neri, di licenziamenti di metalmeccanici, di cristi fosforescenti, di tramonti tra le antenne, di guerre fredde, di errori di fabbricazione, di martedì magri e di lunedì difettosi, insomma delle solite cose”.

A conferma del fatto che Le Luci Della Centrale Elettrica è un progetto in continua evoluzione, nel disco troviamo Stefano Pilia dei Massimo Volume, Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours ed Enrico Gabrielli dei Calibro 35, Vinicio Capossela e Mike Patton. Una sorta di collettivo in cui Vasco Brondi è il comune denominatore.

Registrato per buona parte in casa, Per ora noi la chiameremo felicità è un disco autoprodotto, con una preziosa partecipazione di Giorgio Canali e Paolo Mauri. La splendida copertina e il booklet sono stati disegnati da Andrea Bruno, uno dei più importanti disegnatori underground italiani.

Ed è un altro grande illustratore, Gianluigi Toccafondo, ad occuparsi dell’artwork dell’opera terza, “Costellazioni”, uscita nella primavera di quest’anno, l’album della consacrazione, che entra direttamente al secondo posto nelle classifiche di vendita.

Un disco da mettere per ballare sotto le bombe. Un disco da suonare durante la guerra”. Alcune canzoni sono state scritte durante l’inverno del 2012 – “Canzoni dalla Pianura Padana lanciate verso la galassia, storie piccole ma che si vedono anche dalla luna” – mentre le altre sono arrivate dopo, grazie anche alla collaborazione di Federico Dragogna dei Ministri, che produce il lavoro. Un album molto eterogeneo, con strumenti organici e strumenti elettronici, guerre vere e guerre immaginarie, città straniere e la solita città di provincia caratteristica delle storie degli album precedenti: “Come se ci fosse un rave in una balera. Come se ci fosse una balera a Berlino”. Ed il cantautore prosegue: “Ho pensato di ambientare tutto in un bar sulla Via Lattea. Un posto immaginario e iperreale. Con strani personaggi e con persone qualsiasi. Storie di gente che parte, di gente che resta, di cose che non cambiano mai che all’improvviso cambiano completamente. Un posto in cui anche le rondini si fermano il meno possibile, un posto in cui tutto sembra indimenticabile“.

Note sugli ospiti

RACHELE BASTREGHI

Fondatrice, con Francesco Bianconi e Claudio Brasini, dei BAUSTELLE. Tastierista, voce e, non di rado, compositrice di alcuni brani della band, ha inciso sei album con il gruppo di Montepulciano. Di lunga data l’amicizia e la collaborazione con Vasco Brondi, con cui ha duettato in “Un campo lungo cinematografico”, per la colonna sonora del film “Ruggine” di Daniele Gaglianone.

DENTE

Giuseppe Peveri, in arte Dente, è uno dei cantautori più originali della scena italiana. Nato a Fidenza, 38 anni, ha pubblicato 5 album, di cui uno, “L’amore non è bello”, ha ricevuto il Premio Italiano della Musica Indipendente. Stile scanzonato e spesso smaccatamente pop, vicino per ispirazione a figure come Lucio Battisti e Francesco De Gregori, è particolarmente apprezzato per i testi divertenti, fintamente naif e ricchi di giochi di parole.

LEVANTE

Claudia Lagona, in arte Levante, è una giovane cantautrice di origine siciliana, ora di stanza a Torino. Dopo avere spopolato nelle radio nell’estate scorsa con il tormentone “Alfonso”, ha pubblicato in primavera l’album d’esordio “Manuale Distruzione”,

quasi un compendio del suo universo musicale fatto di melodie pop trasognate e pillole nazional-popolari ciniche e graffianti.

MARIA ANTONIETTA

La giovane musicista pesarese si è imposta grazie alla sua attitudine irregolare, al servizio di una scrittura confessionale e rabbiosa. Tre album di brani intensi e brevissimi, aspri e urgenti e poi improvvisamente leggeri e crepuscolari. Anima sbarazzina e rock’n’roll, che alterna urli e sussurri: una boccata d’aria fresca nella attuale asfittica scena del cantautorato al femminile.

NICOLO’ CARNESI

Il giovane cantautore palermitano è una delle figure più promettenti della canzone d’autore italiana. I suoi due album, “Gli eroi non escono il sabato” e “Ho una galassia nell’armadio”, hanno ottenuto un plauso incondizionato dalla critica, per uno stile personale e autentico che si spinge fino a contaminazioni new wave e pop anni Ottanta. Di rilievo le collaborazioni con altri progetti di rilievo della giovane scena italiana come Brunori Sas e Lo Stato Sociale.

Ingresso: 18 euro

Orari: apertura biglietteria ore 18, apertura porte ore 19. Inizio concerti ore 19:30.

Info: 348-6117254. Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna: www.ferrarasottolestelle.it

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