Cronaca
12 Giugno 2014
A Milano l'ex dg era stato condannato a luglio a tre anni

Truffa a Carife, assolto Murolo in appello

di Marco Zavagli | 2 min

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murolo-Copia-420x376L’ex direttore generale della Cassa di Risparmio di Ferrara Gennaro Murolo è stato assolto al termine del giudizio di secondo grado nel processo per truffa che vedeva l’istituto di credito ferrarese parte lesa. La Corte d’Appello di Milano ha ribaltato il verdetto del 18 luglio 2013, che vedeva l’ex braccio destro di Alfredo Santini condannato a tre anni per truffa, oltre a una provvisionale di 25 milioni di euro (per la quale Carife aveva ottenuto il sequestro preventivo dei beni del manager bancario), 50 mila euro per le spese legali e il risarcimento da stabilire in parte civile.

Insieme a Murolo sono stati assolti anche gli imprenditori campani Dante e Luigi Siano (in primo grado condannati a quattro anni e mezzo), i fratelli Aldo e Giorgio Magnoni (gruppo Sopaf), Sandro Bordigoni (della Navir) (questi ultimi tre inizialmente condannati a quattro anni), e Mirko Leo, dipendente della Commerfin (società riconducibile secondo la procura ambrosiana ai fratelli Siano), condannato l’anno scorso a due anni e mezzo.

La procura generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, con pene ridotte per Murolo (due anni e sei mesi), per i fratelli Siano (quattro anni), per i fratelli Magnoni e Bordigoni (tre anni). Richieste respinte dalla quarta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, che ha assolto gli imputati con formula piena “perché il fatto non sussiste”.

La vicenda ruotava attorno al maxi investimento di Carife (circa 140 milioni di euro da maggio 2006 a febbraio 2008) su due mega progetti immobiliari: uno a Segrate (Milano Santa Monica), l’altro in via Adda a Milano (MiLuce). Due iniziative firmate da Vegagest immobiliare Sgr e da due suoi fondi immobiliari riservati (Aster e Calatrava). Vegagest era la società di gestione del risparmio la cui azionista di maggioranza è Carife, che ne deteneva il 30,52% delle quote. Il fondo si proponeva di realizzare entro la metà del 2011 la costruzione di complessi immobiliari nei pressi della stazione centrale di Milano.

Quel progetto, secondo la procura milanese avrebbe costituito una truffa ai danni di Carife,dal momento che i terreni – acquisiti a basso prezzi – vennero rivenduti alla banca con plusvalenze di decine di milioni di euro. In particolare le società immobiliari erano finite nel mirino della procura per “artifici e raggiri” che avrebbero spinto Carife alle ingenti erogazioni di denaro. Il motore primo era Vegagest, che creava fondi immobiliari le cui quote venivano acquistate dalle società. Società rifocillate da Carife con investimenti milionari. Un esempio su tutti: nel fondo Aster si è assistito alla vendita del terreno di Segrate, pagato dal gruppo Commerfin circa 12 milioni di euro nel 2002. Terreno che Carife pagò 117 milioni.

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