Scandalo donazioni Covid. Richetti: “E’ inaccettabile, serve trasparenza”
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
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La destra ferrarese continua ad agitare in maniera strumentale il criterio di "residenzialità storica" per ottenere un alloggio popolare, dimenticando quello che non ha fatto in questi anni: garantire davvero una casa dignitosa a chi ne ha bisogno
Nell'ultima settimana due sono stati gli incontri a Villanova con Fabio Anselmo e Sabrina Pignedoli e, dice Maria Teresa Pistocchi del Movimento 5 Stelle, "un sos corale si leva dalle piccole frazioni rurali del Comune di Ferrara"
“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin
La Conferenza delle donne democratiche di Ferrara, all’indomani di un Primo Maggio che ci ha parlato di lavoro precario, lavoro non sicuro, lavoro povero, ha organizzato un momento di approfondimento sui diritti delle donne
Francesco Rendine, candidato della lista Gol entrato per un pelo in consiglio comunale, ha calcolato l’indice di gradimento dei candidati sindaco alle elezioni del 25 maggio scorso.
Il calcolo dà un’indicazione numerica di quanto ciascun candidato sindaco ha portato – in termini di preferenze accordate alla sua persona – rispetto ai voti totali raccolti dalla lista che lo appoggiava. I dati sono ottenuti facendo prima la differenza tra i voti attribuiti al candidato sindaco e quelli attribuiti con una preferenza alla sua lista, dividendo tale risultato per il numero di voti totali presi da candidato e lista e moltiplicando tale valore per mille. Questo, secondo Rendine, dovrebbe dare l’indice di gradimento di ciascun candidato sindaco rispetto alla propria lista, ovvero dare un’indicazione sul voto degli elettori segnalando quanto questi abbiano preferito dare un voto alla lista o esprimere la propria fiducia nella persona dei candidati sindaco. Ovviamente l’interpretazione dei risultati è tutt’altro che semplice, un valore positivo – come riscontrato nella maggioranza dei casi – deve tenere conto di vari fattori, dal voto disgiunto alla volontà degli elettori di risolvere le operazioni di voto con una crocetta tracciata dalle parti del proprio candidato sindaco senza fare troppe distinzioni tra la lista, le preferenze ai candidati consiglieri e quelle dirette al candidato sindaco.
I risultati comunque sembrano incornare proprio Francesco Rendine come candidato più gradito rispetto alla lista di supporto: il fondatore di Gol ha un indice di gradimento pari al 16,1 per mille. Mario Zamorani invece si trova proprio nel mezzo con il suo indice inchiodato sullo zero. Bene anche Tiziano Tagliani (11,7 per mille), Giuseppe Fornaro (9,3 per mille), Vittorio Anselmi (7,3 per mille), Marica Felloni (4,4 per mille) e Ilaria Morghen (4 per mille). Un dato, quest’ultimo, che secondo Rendine “smentisce le affermazioni che davano la Morghen come un candidato debole rispetto alla forza che avrebbe potuto avere il M5S, mentre io risulto quello con il gradimento maggiore, ovviamente con numeri complessivi piccoli”. Le note dolenti – se prendiamo per significativo il calcolo e al netto dei tanti ragionamento che sarebbe necessario fare per un’analisi dettagliata – arrivano invece per il candidato sindaco del Nuovo Centrodestra Francesco Fersini, per lui infatti l’indice di gradimento è in netto negativo: -5,7 per mille, un dato che potrebbe indicare la poca propensione dei suoi elettori a volerlo come sindaco nonostante le preferenze attribuite alla sua lista.
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