Cronaca
15 Aprile 2014
Il 45enne ferrarese morì per i colpi ricevuti durante una lite nel centro di Trieste. Venerdì l'udienza preliminare

Omicidio Bartolini: l’ex pugile in tribunale

di Ruggero Veronese | 3 min

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bartoandrea-400x400Comparirà venerdì mattina davanti al gip del tribunale di Trieste l’uomo accusato dell’omicidio preterintenzionale di Andrea Bartolini, il 45enne ferrarese deceduto nel novembre scorso dopo una lite fuori da un locale del capoluogo friulano. L’unico indagato che si dovrà presentare in udienza preliminare è Francesco Semeraro, 34 anni e un passato nel mondo della boxe.

I drammatici fatti sono ormai noti al pubblico ferrarese e triestino. Fatti che narrano di un futile litigio sfociato in tragedia: Bartolini, originario di Ferrara, si era trasferito da qualche anno in pianta stabile a Trieste, dove viveva con la compagna, e la sera del 15 novembre si trovava in giro per i locali assieme a un gruppo di amici. All’uscita da un bar Bartolini si fermò a parlare con un altra persona, perdendo di vista gli amici. In quel frangente accadde la tragedia: per cause ancora sconosciute il ferrarese cominciò a litigare con un altro uomo, con cui venne ben presto alle mani. Questo lo mandò a terra con due violenti pugni e poi, secondo la ricostruzione della procura, lo colpì con alcuni violenti calci alla milza. E continuò – secondo la testimonianza di una residente affacciata alla finestra – anche quando l’altro era ormai incapace di opporre la minima resistenza.

A nulla servirà l’arrivo dell’ambulanza e l’immediato trasporto in ospedale: a Bartolini viene asportata la milza, ma morirà la mattina successiva a causa delle ferite riportate nello scontro. Nel frattempo la polizia di Trieste era già riuscita a risalire al responsabile dell’accaduto, residente proprio nel quartiere Roiano dove era avvenuta la lite: Francesco Semeraro. Interrogato in procura, il 34enne ha ammesso di aver colpito Bartolini con due pugni per rispondere alle provocazioni. Secondo la sua ricostruzione, il ferrarese lo avrebbe pesantemente insultato all’esterno del bar Tie Break e da lì la discussione sarebbe degenerata: il triestino si sarebbe infatti avvicinato per chiedere chiarimenti e Bartolini lo avrebbe colpito con una violenta testata. Solo a quel punto l’ex pugile avrebbe reagito, mettendo a segno due diretti sul volto del ferrarese per poi allontanarsi.

Due versioni in cui la principale differenza sta nell’accanimento con cui Semeraro avrebbe continuato a colpire il ferrarese. Fondamentale saranno quindi le conclusioni dei consulenti delle parti in merito all’autopsia (oltre a procura e ai difensori di Semeraro, gli avvocati Elisabetta Burla e William Crivellari, c’è anche la famiglia di Bartolini, parte civile attraverso l’avvocato Forlani), che faranno chiarezza sui colpi ricevuti dalla vittima quando era ormai per terra. L’ex pugile triestino intanto ha passato gli ultimi mesi agli arresti domiciliari, dopo che la misura cautelare in carcere è stata revocata per permettergli di frequentare un corso di formazione professionale al quale era già iscritto al momento dei fatti.

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